Venezuela, la Costituente di Maduro apre la “caccia ai dissidenti”: nel mirino il Procuratore Generale Ortega

Non accennano a placarsi le tensioni in Venezuela dove, dopo mesi di proteste che hanno causato oltre 100 morti, il presidente Nicolas Maduro è riuscito ad ottenere l’insediamento dell’Assemblea Costituente considerata dal popolo e da molti Paesi esteri un attacco alla Costituzione venezuelana.

La “Commissione della Verità”

Forte dei risultati ottenuti, Maduro ha incaricato l’Assemblea Costituente di stanare tutti i dissidenti. La presidente della Costituente, Delcy Rodriguez, ha annunciato che la “Commissione della Verità” dell’organismo, aprirà varie inchieste sui deputati dell’opposizione per accertare le loro responsabilità penali. Inoltre, Maduro nei giorni scorsi aveva già annunciato che i deputati oppositori saranno chiamati a dire come stanno le cose davanti alla Commissione, sottolineando che se non lo faranno con le buone lo faranno in manette e che la loro immunità parlamentare “non può essere vista come una giustificazione per delinquere”.

La procuratrice Ortega e il marito nel mirino della Costituente

Nelle ultime ore, il Tribunale Supremo di Giustizia venezuelano ha autorizzato l’arresto del deputato German Ferrer, marito dell’ex procuratrice Generale Luisa Ortega Diaz, e ha chiesto all’Assemblea Costituente di sospendere la sua immunità parlamentare. La decisione del Tribunale è arrivata nella notte, dopo che il successore della Ortega, Tarek William Saab aveva richiesto l’arresto di Ferrer sostenendo che avrebbe aperto conti in una banca delle Bahamas, dove sono stati depositati almeno sei milioni di dollari, che proverrebbero da una “rete estorsiva” organizzata nella Procura per ricattare le persone sotto inchiesta giudiziaria. Dopo che Saab ha esibito le prove in conferenza stampa, il Tribunale ha autorizzato l’arresto di Ferrer con l’accusa di corruzione, estorsione, associazione a delinquere e riciclaggio.

La Ortega sarebbe fuggita all’estero

Nel frattempo, l’ex procuratrice Ortega – accusata da Saab di essere “la responsabile intellettuale di ognuna delle vittime registrate dallo scorso aprile – avrebbe lasciato clandestinamente il Venezuela per sfuggire alla persecuzione del governo di Maduro. La notizia però non è ancora stata confermata da fonti indipendenti.

Il Parlamento chiede la tutela internazionale

Julio Borges, presidente del Parlamento venezuelano, in mano all’opposizione, ha chiesto oggi l’aiuto degli organismi internazionali per i diritti umani per ”proteggere i singoli deputati e proteggere il Parlamento stesso” dalle persecuzioni messe in atto dal governo di Nicolas Maduro. “Abbiamo chiesto alla Commissione Interamericana per i Diritti Umani (Cidh) e l’Alto Commissariato Onu per i Diritti Umani (Unhchr) di garantire l’integrità dei diritti dei deputati”, ha detto il presidente del Parlamento in una conferenza stampa. Borges ha sottolineato che la “Costituente fraudolenta” promossa da Maduro non può in nessun modo “stravolgere le disposizioni dell’unica Costituzione vigente in questo paese” e che dunque “le misure che può prendere non hanno nessun valore o legittimità”.