“Venerdì della collera”: almeno 70 feriti

Quasi 70 feriti nel nuovo “venerdì della collera“, la mobilitazione dei palestinesi contro il riconoscimento di Gerusalemme capitale d'Israele da parte di Donald Trump

Cisgiordania

Secondo la Mezzaluna Rossa palestinese, 35 persone sono rimaste ferite oggi in scontri con reparti dell'esercito israeliano avvenuti in diverse località della Cisgiordania, fra cui il campo profughi di el-Arub (Hebron), il villaggio di Tequa (Betlemme) e la località di el-Bireh (Ramallah). Tre persone sono state ferite dai proiettili dei soldati, ed una di loro versa in condizioni gravi. Inoltre 20 dimostranti sono rimasti intossicati da gas lacrimogeni, undici contusi da proiettili rivestiti di gomma, mentre uno si è ferito cadendo. 

Gaza

Nel corso di manifestazioni di protesta sviluppatesi a ridosso della linea di demarcazione della striscia di Gaza, invece, 24 dimostranti palestinesi sono stati feriti dal fuoco di militari israeliani, secondo quanto aggiorna il ministero per la sanità a Gaza. Questa fonte aggiunge che gli intossicati sono finora 66. Si tratta di un bilancio provvisorio perchè, secondo fonti locali, gli incidenti proseguono.

Libano

Soldati israeliani hanno anche lanciato due granate assordanti per disperdere giovani libanesi che si avvicinavano alla barriera di Fatima, nella città libanese di Kfarkila. La manifestazione, secondo quanto riferisce l'agenzia libanese Nna, era stata organizzata dal movimento sciita Hezbollah. “I soldati israeliani hanno lanciato due granate assordanti contro un gruppo di giovani che si avvicinava alla barriera elettrificata”. 

Polemica

L'ambasciatore Usa in Israele, David Friedman, è tornato sulle polemiche per il riconoscimento, spiegando che alcune delle risposte palestinesi al riconoscimento di Donald Trump su Gerusalemme sono state “brutte, provocatorie senza necessità ed antisemite“. Friedman – definito uno degli artefici della decisione del presidente Usa e del trasferimento dell'ambasciata da Tel Aviv a Gerusalemme – ha definito la reazione palestinese “in larga parte emotiva” aggiungendo che “hanno reagito oltre misura” visto che Trump ha chiarito che gli Usa “non stavano prendendo posizione su qualsiasi tema finale, inclusi i confini specifici della sovranità israeliana a Gerusalemme”