Fumata grigia nel vertice Ecofin dei ministri delle Finanze dei Paesi Ue chiamati a decidere, fra le altre cose, sull'unione bancaria. La ripresa del dialogo è stata rinviata a ottobre.
“Speravamo di arrivare a un compromesso già oggi ma serve più tempo” ha detto il ministro delle Finanze bulgaro, Vladislav Goranov, presidente di turno, durante la conferenza stampa al termine del vertice. Il pacchetto, ha confermato il ministro italiano dell'Economia, Pier Carlo Padoan, “non è stato adottato vista la presenza di opinioni differenti tra diversi Paesi”, e sarà ridiscusso al prossimo Ecofin formale di maggio. La posizione dell'Italia resta “fortemente a favore” dell'adozione della riforma, ma i margini politici non ci sono. “Aspettiamo un accordo da molto tempo”, ha detto il vicepresidente della Commissione, Valdis Dombrovskis.
L'equilibrio tra riduzione del rischio chiesta dal blocco dei Paesi del nord, Germania in testa, e condivisione del rischio resta ancora la grande pregiudiziale che lascia la situazione in stallo. “Per noi la riduzione dei rischi è preminte rispetto alla condivisione”, ha ripetuto il ministro austriaco Hartwig Loger, arrivando alla riunione questa mattina. “Una decisione non è ancora matura”, ha aggiunto il segretario di stato tedesco alle Finanze, Jens Spahn. La situazione di incertezza politica in Italia e la delicata costruzione del governo a Berlino non ha aiutato, ha lasciato intendere il ministro francese Bruno Le Maire, secondo cui “non ci sono le condizioni politiche per mettere d'accordo alcuni Paesi”. Il tempo stringe, ha aggiunto Dombrovskis ricordando che gli stati membri avevano previsto di arrivare a dei risultati concreti sull'Unione economica e monetaria al Consiglio di giugno. Oggi la Commissione intanto presenterà le sue proposte sugli Npl, già annunciate nei giorni scorsi. “Un pacchetto di proposte – ha ribadito Dombrovskis – che contribuirà a rendere le banche più sicure”.
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