Ucraina, l’Onu alza la voce: “intollerabile la strage di Mariupol”

“Ristabilire con urgenza la pace, l’integrità territoriale e la stabilità dell’Ucraina”. Sono queste le richieste che il Segretario generale dell’Onu, Ban Ki-moon, rivolge a Poroshenko, ai ribelli filorussi e a Putin. Infatti dopo la strage di Mariupol il Segretario Onu ha condannato fortemente l’accaduto, esprimendo la sua preoccupazione in quanto sembra che “i razzi siano stati lanciati in modo cieco su zone civili, cosa che costituirebbe una violazione delle leggi umanitarie internazionali”.

Nonostante gli accordi di pace firmati tra il presidente russo Putin e il suo omologo ucraino Poroshenko, l’esercito dei ribelli filorussi è tornato a colpire, ma questa volta ha causato una strage tra i civili del mercato della città di Mariupol. Sono 27 le persone morte, mentre i feriti sono 97. Il quartiere colpito è densamente abitato, e sembra che l’attentato sia stato effettuato con la sola intenzione di causare più vittime possibili.

In un primo momento i militanti filorussi hanno accusato della strage l’esercito ucraino, ma poi tramite delle dichiarazioni del presidente dell’autoproclamata repubblica di Donetsk ne hanno rivendicato la responsabilità. In queste ore centinaia di persone si sono riunite nella piazza principale di Kiev per pregare in memoria dei defunti di quest’ultima strage. Mariupol è una zona di immensa importanza strategica per i ribelli filorussi, in quanto è situata lungo l’arteria fra l’est ucraino e la Crimea.