Terrore a Subaraya: attaccata stazione di polizia

Nuovo attacco kamikaze in Indonesia. A Subaraya, seconda città del Paese. Anche in questo caso a colpire è stata una famiglia di terroristi. Quattro persone a bordo di due motociclette hanno attaccato il comando cittadino della polizia, provocando 10 feriti, tra cui quattro agenti.

Famiglia kamikaze

Secondo quanto riferito dal portavoce della polizia, Frans Barung Mangera, i quattro attentatori in motocicletta sono morti mentre una bimba di 8 anni che era con loro si è salvata ed è stata portata in ospedale. “C'erano quattro attentatori in motocicletta che sono morti, la loro identità è ancora sotto verifica”, ha affermato Barung Mangera, sottolineando che “una bimba di 8 anni che era con loro è stata portata all'ospedale”.

Gli altri attacchi

I terroristi appartenevano all'organizzazione islamista Jemaah Anshorut Daulah (Jad). La stessa responsabile degli attacchi contro tre chiese condotti nella giornata di domenica e nei quali sono morte 17 persone. Anche in quel caso a colpire è stata una famiglia di kamikaze. Nella notte un altro attentato esplosivo ha coinvolto un condominio della periferia di Subaraya. L'attacco è stato collegato a quelli contro le chiese. “Le bombe usate per colpire le chiese erano dello stesso tipo, cioè a tubo, ma il contenuto era leggermente diverso – ha spiegato il capo della polizia indonesiana Tito Karnarvian – Si tratta del Tatp (esplosivo artigianale a base di acetone ndr) usato dall'Isis in Siria e Iraq. Viene anche chiamato 'madre di Satana' a causa della sua estrema pericolosità”. Tito ha aggiunto che gli attentati di Subaraya sono stati effettuati “sulla base di precisi ordini da parte dell'Isis in Siria, che ha chiesto di compiere attentati appena possibile”. Secondo Kanarvian l'esplosione nel condominio è stata accidentale. Lo dimostra la morte di un uomo conosciuto come Anton, amico intimo di Dita, uno degli attentatori delle chiese. Il meccanismo degli ordigni trovati nell'appartamento era simile a quello usato poche ore prima. Insieme ad Anton sono morte anche la moglie e il figlio. In totale, 13 persone legate al Jad sono rimaste uccise: sei nella chiese, quattro alla stazione di polizia e tre nel condominio.