SIRIA: L’ISIS CROCIFIGGE UN UOMO COLPEVOLE DI OMICIDIO

I miliziani dello Stato Islamico proseguono la loro scia di violenze: hanno giustiziato un uomo con un colpo di spada e poi lo hanno crocifisso, dopo averlo riconosciuto colpevole di aver ucciso la zia e di averne nascosto il corpo per rubarle i soldi. A riportarlo è l’Osservatorio siriano per i diritti umani sul proprio sito Internet, spiegando che l’esecuzione è avvenuta nel villaggio di Ba’ja, nel sud del Paese, alla presenza di numerosi civili, tra cui bambini. I jihadisti dell’Is, spiegano gli attivisti, hanno applicato la ”regola della al-Heraba”, punizione prevista dal codice islamico per i reati di banditismo.

L’osservatorio lancia anche un altro allarme: non si arresta il bagno di sangue in Siria. Nelle ultime 48 ore, le truppe del regime di Damasco avrebbero messo a segno 105 raid aerei e sganciato 285 barili-bomba in diverse province del paese. Il bilancio è drammatico: quasi cento civili rimasti uccisi negli attacchi, oltre le centinaia di feriti, molti dei quali sembra che siano in condizioni gravissime. Tra le vittime ci sarebbero anche venti bambini e sedici donne.

Sembra che, nonostante la smentita di Bashar al Assad dello scorso febbraio alla Bbc, continui in queste zone di conflitto l’utilizzo di barili-bomba. Si tratta di barili pieni di esplosivi, proiettili, ferraglia, chiodi e combustibili vari che vengono lanciati dagli elicotteri. Testimoni ne continuano a confermare l’ampio uso da parte del regime siriano. “So che l’esercito usa proiettili, missili e bombe. Non ho mai sentito dell’uso di barili”, aveva dichiarato Assad. Intanto, come riportano i media libanesi, sarebbero almeno 15mila i miliziani sciiti che l’Iran ha fatto entrare in Siria negli ultimi giorni, per “sorprendere” i nemici del regime di Bashar al Assad. Si tratta di combattenti reclutati in Iran, Iraq e Afghanistan per affiancare le truppe di Assad.