Siria, i curdi cercano l’alleanza con il fronte anti Assad

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Un’alleanza con l’Esercito siriano libero (Esl) contro il regime di Damasco e i jihadisti dello Stato islamico, due facce della stessa medaglia che vanno combattute da tutte le “fazioni che lottano contro il terrorismo e la dittatura”. E’ quanto chiede Nawwaf Khalil, capo dell’ufficio stampa del Partito dell’unione democratica curda siriana (Pyd) in Europa, che in un’intervista ad Aki-Adnkronos International lancia un appello per “un’intesa sempre maggiore” con i ribelli sostenuti dall’Occidente.

Il Pyd considera la guerra allo Stato islamico parte della sua battaglia contro la dittatura in tutte le sue forme, precisa Khalil, ricordando che la città a maggioranza curda di Kobane, al confine tra Siria e Turchia, che da settimane è sotto l’assedio dei miliziani dell’Isis, “è stata la prima città curda ad espellere le forze del regime il 19 luglio 2012”. Il politico curdo sottolinea quindi che le unità di autodifesa curde “hanno ribadito più volte di essere pronte ad allearsi con le fazioni dell’Esercito siriano libero, non solo per lottare fianco a fianco contro lo Stato islamico ma anche per difendere Kobane e in generale il futuro della Siria”. Un accordo in tal senso è già stato siglato “tra le unità di autodifesa curde e otto fazioni dell’Esercito siriano libero, che hanno dato vita a una camera operativa congiunta chiamata ‘Vulcano dell’Eufrate'”, rivela Khalil, precisando che questo “è stato una delle cause che ha spinto l’Isis ad attaccare Kobane”.