Siria, al via i colloqui ad Astana tra regime e ribelli

Sono iniziato stamani i colloqui ad Astana (capitale del Kazakistan) sulla crisi siriana, a quali partecipano il governo di Damasco, Russia, Turchia, Iran e, dall’altra parte del tavolo, i rappresentanti di 15 gruppi dell’opposizione; non sono stati “invitati”, come è ovvio, le fazioni dei radicali islamici.

Gli Stati Uniti sono rappresentati dall’ambasciatore in Kazakistan, George Krol, invitato da Mosca all’ultimo secondo solo dopo la vittoria di Donald Trump come 45esimo presidente degli Stati Uniti D’America. Solo ieri l’amministrazione del neo eletto aveva annunciato che non avrebbe inviato una delegazione formale. L’inizio delle trattative sulla Siria sotto l’egida dell’Onu è previsto invece a Ginevra il prossimo 8 febbraio.

A sei anni dall’inizio della devastante guerra civile, gli inviati del presidente siriano Bashar Al Assad (sostenuti da Russia e Iran) e i rappresentanti dei ribelli (appoggiati invece dalla Turchia) discuteranno del consolidamento della fragile tregua, in corso da alcune settimane ma più volte violata da ambo le parti con conseguenti accuse reciproche.

L’obiettivo dei ribelli – secondo quanto ha fatto sapere un membro della delegazione dell’opposizione – è principalmente quello di rafforzare il cessate il fuoco, iniziato lo scorso 30 dicembre, e di avere garanzie da Damasco per un miglioramento della situazione umanitaria in tutto il Paese, con la popolazione civile ormai allo stremo.

“Se questi colloqui riusciranno nell’intento di garantire la tregua, migliorare la situazione umanitaria attraverso il sollevamento degli assedi e garantire l’accesso agli aiuti e la liberazione di prigionieri politici, allora avremo un buon terreno comune per avviare i negoziati di Ginevra e per cercare la transizione politica”, ha commentato la fonte dei ribelli.

I colloqui sono iniziati alle 13 locali (le 8 del mattino in Italia) con un saluto del presidente kazako, Nursultan Nazarbayev, e sono proseguiti con gli interventi dei vari partecipanti; seguono poi i negoziati veri e propri, a porte chiuse. Domani si svolgeranno colloqui bilaterali e multilaterali tra i partecipanti. Al momento non è chiaro se i rappresentanti del governo siriano e dei ribelli avranno un faccia a faccia, anche se questo era il principale obiettivo dell’incontro.