Scozia verso l’indipendenza e Londra trema

[cml_media_alt id='2892']Scozia[/cml_media_alt]A 11 giorni dal referendum per l’indipendenza della Scozia il 51% degli elettori voterebbe “sì”. E Londra trema. I recenti sondaggi sono stati condotti dalla YouGov per il SundayTimes e rilevano come nell’ultimo mese i secessionisti abbiano guadagnato più di 10 punti percentuali. E’ in particolare fra gli elettori laburisti che si sta assistendo a una repentina svolta: i favorevoli all’indipendenza sono passati in poche settimane dal 18% a oltre il 30%. “Ho sempre pensato che potessimo vincere, i sondaggi sono molto incoraggianti”, ha dichiarato questa settimana il first minister Alex Salmond, capo del governo di Edimburgo e portabandiera del vessillo scozzese con la croce di Sant’Andrea.

Il 18 settembre i votanti avranno tempo fino alle 24 per poter esprimere la loro opinione e, nel caso, per capovolgere la storia dopo 307 anni di unione. Gli ultimi dati scuotono gli ambienti dell’establishment, a cominciare da Londra. La prima reazione dalla City è stata quella di offrire una maggiore autonomia. Secondo la Bbc online, il cancelliere dello scacchiere britannico, George Osbourne, ha delineato per la Scozia una maggiore libertà in materia fiscale, di spesa pubblica e welfare in caso di voto contrario all’indipendenza. Un segnale di svolta nell’atteggiamento del governo che finora aveva cercato di non mostrare preoccupazioni. “Il nostro atteggiamento non cambia, conta il voto nel referendum”, ha continuato a ripetere il premier britannico David Cameron. Probabilmente sarà decisiva l’affluenza ma l’indicazione dei sondaggi di oggi accentua la tendenza e conferma che la battaglia sarà all’ultimo voto.