Russiagate: Il Grand Jury di Mueller emette i primi mandati

Il Grand Jury sul Russiagate, convocato dal procuratore speciale Robert Mueller, che guida l’inchiesta ha emesso i primi mandati relativi all’incontro di Donald Trump Jr con una avvocatessa russa nel giugno 2016. Lo riferisce la Cnn citando una fonte informata. Si tratta di richieste per la consegna di documenti e che richiedono la testimonianza di persone coinvolte in quell’incontro, stando alla Cnn. “Questa storia sulla Russia è una totale invenzione – ha commentato Donald Trump durante un comizio in West Virginia – una scusa per la più grande sconfitta nella storia della politica americana“.

Le indagini federali stanno guardando ai possibili legami finanziari del presidente americano e del suo entourage con Mosca. Secondo la Cnn si tratterebbe di uno dei filoni di indagine con più possibilità di spingere in avanti l’inchiesta. Trump ha più volte affermato di non avere interessi in Russia e nelle scorse settimane ha anche intimato al procuratore Mueller di non oltrepassare la “linea rossa”, ovvero di non estendere l’inchiesta alle sue attività finanziarie. Nelle scorse settimane fonti di stampa avevano indicato che vi erano indicazioni che si stesse procedendo in quella direzione.

Il presidente Usa è indagato per ostruzione alla giustizia, tuttavia il Grand Jury non può formalmente accusarlo, visto che l’impeachment è di competenza del Congresso. L’indagine, in ogni caso, riguarda tutti gli aspetti dello scandalo e tocca aspetti vitali della stessa amministrazione guidata dall’ex finanziere newyorchese.

Le accuse riguardano presunte pressioni esercitate dall’allora candidato repubblicano sull’ex direttore dell’Fbi James Comey per insabbiare contatti tra il suo staff e altri funzionari di Mosca durante la campagna elettorale allo scopo di cercare materiale compromettente su Hillary Clinton. Diverse sono le testimonianze che dimostrerebbero i contatti dei russi con varie persone vicine a Trump, tra cui il genero Jared Kushner, marito di Ivanka Trump.