QUOTIDIANO TURCO ACCUSA ANKARA: “FORNISCONO ARMI AI TERRORISTI, ABBIAMO LE PROVE”

Da tempo il governo turco è accusato di rifornire segretamente armi ai gruppi jihadisti attivi in Siria, a partire dall’Isis. Il presidente ha sempre smentito tali insinuazioni facendo scattare ritorsioni nei confronti di magistratura, militari e polizia, i tre apparati che secondo Erdogan tramerebbero per rovesciare il governo.

Sul sito del quotidiano di opposizione “Cumhuriyet” però sono state pubblicate proprio ieri immagini e video che inchioderebbero il presidente. In un filmato in particolare si vedono alcuni ispettori intenti a esaminare un container in metallo montato su un autotreno. Qui gli agenti avrebbero trovato sotto alcuni flaconi di antibiotici, circa migliaia proiettili da mortaio insieme a centinaia di lancia granate e munizioni per armi di vario calibro.

L’intero materiale sarebbe di fabbricazione russa e proverrebbe da varie Repubbliche ex sovietiche. La loro destinazione si suppone sia quella di oltrepassare la frontiera per giungere in Siria e rifornire le frange jihadiste e di altri gruppi terroristici. La documentazione risale a due episodi, quando i magritrati ordinarono perquisizioni dei mezzi diretti oltre il confine turco. Il primo nel novembre 2013 vide i controlli di un solo autocarro, nel secondo caso invece l’anno seguente ne vennero fermati tre, ufficialmente carichi di aiuti umanitari e secondo quanto detto da Erdogan, di proprietà del Mit, i servizi di intelligence. Al momento della perquisizione però gli agenti opposero resistenza e arrivarono a minacciare i poliziotti.

Quegli stessi magistrati sono stati arrestati a inizio maggio e attualmente si trovano ancora in carcere, una trentina di pubblici ufficiali coinvolti nella vicenda andranno a processo e tutto questo accade a poche settimane delle elezioni presidenziali del 7 giugno in cui il presidente Erdogan e il partito Akp sperano di poter consolidare il potere che ormai detengono da 13 anni.