PRESIDENZIALI USA, LA CLINTON PERDE TERRENO

Dall’Iowa – lo stato dove il prossimo primo febbraio partirà l’avventura delle primarie e sul quale l’ex Segretario di Stato Usa Hillary Clinton ha investito gran parte della prima fase della sua campagna elettorale – non arrivano buone notizie. A dimostrazione che le polemiche sul cosiddetto scandalo delle email stanno lasciando il segno. L’ultimo sondaggio la vede in nettissimo calo: quasi un crollo, visto che i punti persi dal mese di maggio sono ben 20. E avanza prepotentemente il candidato della sinistra ‘liberal’, Bernie Sanders, che accorcia decisamente le distanze, portandosi a sette lunghezze dalla frontrunner.

Lo spettro del 2008, quando l’outsider Barack Obama proprio in Iowa comincio’ la sua corsa trionfale verso la Casa Bianca sconfiggendo la favoritissima Hillary, comincia ad agitare i sonni di colei che per la seconda volta sogna di diventare la prima donna presidente degli Stati Uniti. Non a caso il Des Moines Register, principale quotidiano del piccolo stato del Midwest, titola: “This feels like 2008 all over again”, Sembra di nuovo il 2008.

Certo, e’ ancora presto per dire se ‘Bern’, l’ex hippie oggi senatore del Vermont, potrà essere un nuovo Obama. Sta di fatto che, secondo la rilevazione effettuata dal Des Moines Register e Bloomberg, le sue preferenze tra gli elettori dell’Iowa sono schizzate al 30%, contro il 37% della Clinton che solo fino a due mesi fa era oltre il 50%. Un dato ancor piu’ preoccupante per l’ex first lady, se si considera il calo di pochi giorni fa in un sondaggio nel New Hampshire, un altro degli stati che per primi ospiteranno le primarie.

Sul fronte repubblicano, sempre in Iowa, il magnate del mattone Donald Trump rafforza la sua posizione di attuale frontrunner col 24% delle preferenze, confermandosi il vero mattatore di questa prima fase della campagna elettorale per la Casa Bianca. E’ seguito dall’ex chirurgo Ben Carson, in crescita al 18%. Molto indietro tutti gli altri, a partire da Jeb Bush che raccoglie solo un 6%, come il giovane senatore della Florida Marco Rubio, che finora non ha regalato grandi acuti, ben al di sotto delle aspettative. Meglio l’esponente dei Tea Party Ted Cruz e il governatore del Wisconsin, Scott Walker, entrambi all’8%. Raccoglie solo un 5% delle preferenze invece l’unica candidata donna dei repubblicani, l’ex numero uno di Hewlett- Packard, Carly Fiorina.