“Pompeo andrebbe preso a pugni”

Il popolo iraniano dovrebbe restare unito e prendere a pugni il segretario di Stato americano e chiunque lo sostenga”. Lo ha detto il vice comandante dei Guardiani della Rivoluzione, Ismail Kowsari, citato dalla Reuters

Crisi

Nelle ultime settimane i rapporti, già complicati, fra Washington e Teheran, si sono ulteriormente deteriorati. Prima l'uscita dall'accordo sul nucleare annunciata da Donald Trump, poi l'annuncio di nuove sanzioni e le minacce di ripercussioni alle aziende europee che continueranno a operare nella Repubblica islamica. Pompeo ha definito “storiche” le misure ritorsive che gli Stati Uniti si apprestano ad adottare, mettendo in guardia gli operatori economici intenzionati a fare affari con Teheran (“ne terremo conto”). 

Israele 

L'aggressività americana contro l'Iran, d'altro lato, ha rafforzato ulteriormente lo storico legame con Israele. Secondo il premier Benjamin Netanyahu “la politica americana è corretta, l'Iran si sta diffondendo in modo aggressivo in tutto il Medio Oriente e aspira a realizzare armi nucleari con vari mezzi”. Per il leader israeliano “chiunque voglia fermare l'aggressione dell'Iran e chiunque voglia garantire la sicurezza, e chiunque voglia far avanzare la pace deve opporsi all'Iran e sostenere la posizione americana, questo è ciò che Israele sta facendo”. Il presidente Trump, ha aggiunto, “ha assunto una posizione ferma, che accogliamo con favore, contro l'Iran, come ha fatto eco a lui e oggi al Segretario di Stato Mike Pompeo, una posizione molto forte: nessun arricchimento, dure sanzioni e l'Iran dovrebbe uscire dalla Siria. Riteniamo che questa sia la politica giusta, riteniamo che sia l'unica politica che potrebbe garantire la sicurezza del Medio Oriente e la pace nella nostra regione”.