Pelosi, discorso record su shutdown e dreamer

Otto ore di discorso. Un record per la Camera Usa su cui ha messo la firma la deputata democratica italoamericana Nancy Pelosi. Un'arringa fiume nella quale la dem si è scagliata contro l'intesa sul budget raggiunta fra il suo partito e i repubblicani, che potrebbe scongiurare un altro shutdown, e ha difeso un accordo sull'immigrazione e in particolare sul nodo dei “dreamer“. 

Primato

Indossando un impeccabile tailleur panna e scarpe con i tacchi come è consueta fare, Pelosi ha condotto otto ore e sette minuti di intervento senza alcuna vera sosta e stabilendo un record, ovvero il discorso più lungo tenuto in aula alla Camera almeno dal 1909. La deputata della California ha letto lettere di giovani immigrati, il cui programma di protezione voluto da Barack Obama sta per giungere alla scadenza fissata dal presidente Donald Trump al prossimo 5 marzo ma senza che il Congresso abbia trovato una soluzione alternativa per regolarizzare questi immigrati giunti in Usa illegalmente da minorenni. Durante il lunghissimo discorso Pelosi ha anche citato Papa Francesco. Il primato precedente era dell'ex Speaker della Camera, il repubblicano John Boehner, che nel 2009 parlò per un'ora contro il “cap and trade“, lo scambio di quote di emissioni inquinanti.

Intesa

L'accordo anti shutdown – che in breve tempo dovrà essere tradotto in legge su cui il presidente dovrà apporre la sua firma – prevede un aumento dei limiti di spesa in aree ben precise. Stando ai primi dettagli trapelati si tratta 315 miliardi in due anni, fino a tutto il 2019. Di questi circa 90 miliardi sarebbero stanziati in aiuti per le vittime di disastri naturali, come i recenti uragani che hanno devastato intere aree del Paese. Uno dei capitoli più consistente riguarda poi la spesa militare, da cui l'intervento del capo del Pentagono in persona, James Mattis, chiamato a commentare l'accordo in sala stampa alla Casa Bianca. Un altro shutdown del governo federale “sarebbe molto dannoso” per i militari americani, “paralizzerebbe quello che facciamo“, ha sottolineato Mattis, dicendosi quindi “ottimista” per un superamento dell'impasse alla luce del lavoro fatto a Capitol Hill.