Pechino: “Trump ci punta un coltello al collo”

La ripresa dei colloqui sul commercio tra Cina e Stati Uniti dipenderà dalla “volontà” di Washington di riaprire le trattative. Anche perché ora gli Usa puntano “il coltello alla gola della Cina”. Lo ha dichiarato oggi il vice ministro del Commercio di Pechino, Wang Shouwen, durante la conferenza stampa di presentazione del libro bianco sulle dispute commerciali con gli Usa pubblicato ieri dall'Ufficio per l'Informazione del Consiglio di Stato, il governo cinese.

Accuse

La Cina, subito dopo l'avvio, ieri, da parte degli Stati Uniti di tariffe al 10% su duecento miliardi di dollari di merci importate dalla Cina, ha accusato l'amministrazione guidata da Donald Trump di “bullismo commerciale” e di ricerca di “egemonia economica“. Pechino ha risposto alle tariffe Usa con l'avvio di tariffe su sessanta miliardi di dollari di import statunitense.

Dialogo difficile

La ripresa dei colloqui sarà “difficile” per il vice ministro del Commercio cinese. “Nonostante il consenso raggiunto dalle due parti” nei primi quattro round di colloqui, è il pensiero espresso da Wang, “gli Stati Uniti hanno continuato ad applicare misure non in linea con le promesse fatte e gli impegni presi“. Le misure intraprese dagli Stati Uniti, “non sono nell'interesse degli Usa, né nell'interesse della Cina”, ha proseguito Wang, che non ha voluto chiudere completamente la porta alla ripresa del dialogo tra Pechino e Washington. “Se le due parti seguiranno il modello di consultazioni tra pari penso che ci sia un modo di uscita” dall'escalation della tensione sul commercio. 

Conflitto

A mettere in guardia gli Stati Uniti da una disputa con la Cina è anche un editoriale pubblicato oggi dall'influente tabloid Global Times. “Non importa quanto si protrarrà il conflitto sul commercio tra Cina e Stati Uniti, la Cina sta facendo quello che deve”, scrive il giornale pubblicato dal Quotidiano del Popolo, organo di stampa ufficiale del Partito Comunista Cinese. “La Cina è onesta e rispetta i principi ed è una grande potenza commerciale. Nessuno ci può fare abbassare la cresta”.