Pechino: “No a guerre commerciali”

In una guerra commerciale non esistono vincitori e Pechino “non vuole” un conflitto di questo tipo con Washington. Lo ha detto il premier cinese Li Keqiang, nella conferenza stampa di chiusura del Congresso nazionale del popolo, aggiungendo che “le dispute devono essere risolte con i negoziati, le consultazioni e il dialogo”.

Nessuna minaccia

Xi Jinping, da parte sua, chiudendo i lavori del Congresso ha spiegato che la crescita della Cina “non costituisce una minaccia per altri Paesi” e che il Paese asiatico “non è alla ricerca di egemonia ed espansione”. Il Dragone, ha aggiunto,”continuerà a partecipare attivamente al processo di riforma e di costruzione di un sistema di governance globale”. Xi ha, poi, ribadito gli sforzi per dare alle forze armate uno status “di prim'ordine“.

Verso il G7

Dei dazi voluti da Donald Trump ha parlato anche il premier canadese, Justin Trudeau, spiegando che delle tariffe su acciaio e alluminio discuterà nel corso del G7 che si svolgerà il prossimo giugno in Corea del Sud. Trudeau ne ha parlato, fra gli altri, con il leader di Seul, Moon-Jae-in, durante una conversazione telefonica i cui contenuti sono stati resi pubblici dall'ufficio di presidenza canadese. Al Canada, ha evidenziato il premier, è stata concessa una deroga temporanea sulle tariffe legate all'import di acciaio negli Usa. Trudeau ha aggiunto di non ritenere che le questioni commerciali relative agli Stati Uniti siano state ancora risolte. 

La posizione Ue

In un tweet la commissaria Ue al Commercio, Cecilia Malmstrom – a Washington per un incontro con l'omologo Usa, Wilbur Ross, ha spiegato che la Commissione europea “insisterà affinché la Ue nel suo complesso sia esclusa dalle misure tariffarie” decise dagli Usa. “Dovremmo lavorare insieme – ha aggiunto Malmstrom – per affrontare l'eccesso di capacità in acciaio e alluminio”.