Parigi non basta: mari destinati a crescere

L'accordo di Parigi sul clima non è sufficiente per fermare l'innalzamento dei mari, destinato a crescere fino a 1,2 metri nei prossimi due secoli. 

Monito 

“Anche se fermiamo le emissioni oggi, gli effetti delle nostre passate emissioni saranno sentiti per secoli avvenire e ogni anno in cui rinviamo l'azione avrà conseguenze per il futuro”, si legge nel rapporto del Potsdam Institute for Climate Impact Research (Pik). Il fenomeno sarà innescato dallo scioglimento dei ghiacci, dalla Groenlandia all'Antartide. E se davvero le acque degli oceani cresceranno di un metro, saranno a rischio 100 milioni le persone, dagli atolli nel Pacifico, passando per l'arcipelago delle Maldive e o Kiribati. Per questo, dicono gli scienziati, si deve frenare il prima possibile il picco di emissioni.

Processo irreversibile

“I cambiamenti climatici causati dall'uomo hanno già messo in conto un innalzamento delle acque nei secoli avvenire, per cui si potrebbe pensare che le nostre azioni attuali non faranno una grande differenza. Ma il nostro studio dimostra quanto sia sbagliata questa percezione“, spiega l'autore dello studio, Matthias Mengel

L'accordo

L'accordo di Parigi è stato firmato nel dicembre 2015 da quasi 200 Paesi (tra cui gli Usa della presidenza Barack Obama; il presidente Donald Trump ha invece annunciato che vuole sfilarsi); l'intesa chiedeva ai firmatari di limitare il picco di emissioni il più rapidamente possibile per limitare l'aumento delle temperature medie globali “ben al di sotto” di 2 gradi centigradi rispetto ai livelli pre-industriali. In realtà secondo i ricercatori, dopo il 2020, ogni ritardo di cinque anni nel picco di emissioni porterà, tra il 2020 e il 2035, a un ulteriore aumento di 20 centimetri del livello del mare, esattamente quanto dall'inizio dell'era pre-industriale.

Stop alle emissioni

“Anche un innalzamento del livello del mare di fino a tre metri fino al 2300 non può essere escluso completamente, in quanto non siamo ancora completamente certi di come la calotta antartica risponderà al riscaldamento globale.” “L'accordo di Parigi richiede che le emissioni raggiungano il picco al più presto possibile”, aggiunge il coautore Carl-Friedrich Schleussner. “Questo potrebbe sembrare una frase vuota per alcuni, ma i nostri risultati mostrano che ci sono conseguenze quantificabili di un'azione ritardata, quindi anche all'interno della gamma dell'accordo di Parigi, una rapida mitigazione del clima è cruciale per limitare ulteriori rischi. Per i milioni di persone in tutto il mondo che vivono nelle zone costiere, ogni centimetro può fare un'enorme differenza: per limitare i rischi di innalzamento del livello del mare, l'immediata riduzione di Co2 è fondamentale”.