Parigi, continuano le proteste per lo stupro di Theo: nelle banlieue nuovi disordini nella notte

Non accennano a placarsi le proteste e i disordini che sono esplosi nelle banlieue di Parigi, dopo la diffusione di un video – registrato da alcune telecamere di sorveglianza – che mostrano 4 agenti di polizia picchiare e sodomizzare un ragazzo di 22 anni con un manganello. Per la quarta notte consecutiva dei tafferugli si sono verificati nelle banlieue.

La vicenda

A far esplodere la rabbia dei manifestanti è la violenza di quattro poliziotti ai danni di un giovane fermato, pestato e, secondo le accuse, sodomizzato con un manganello. Il fermo era avvenuto giovedì a Aulnay-sous-Bois, dove i quattro rappresentanti delle forze dell’ordine avrebbero inseguito, picchiato e usato violenza contro il giovane, Theo, 22 anni, durante un controllo di identità degenerato per un diverbio.

Marine Le Pen difende la polizia

E mentre tutto il mondo condanna l’operato dei quattro agenti francesi, Marine Le Pen, presidente e candidata del Front National alle presidenziali di primavera, ha fatto un tour per i commissariati delle banlieue, per portare il suo sostegno e quello del partito che rappresenta, agli uomini delle forze dell’ordine. La presidente del Fn, ha inoltre fortemente condannato le “sommosse” nella banlieue di Aulnay-sous-Bois e commentando le violenze dei quattro agenti nei confronti del 22enne Theo, si è appellata al garantismo. C’è un’inchiesta in “corso. Credo che la giustizia se ne stia occupando. Il mio principio di base è prima di tutto sostenere le forze di polizia e gendarmeria, almeno fino a quando i giudici non avranno dimostrato che è stato commesso un crimine o un delitto”. “Credo che polizia e gendarmi lavorino in condizioni assolutamente spaventose e particolarmente la polizia che opera in banlieue. E’ estremamente complicato per loro sul piano materiale, morale, spesso non hanno l’appoggio della gerarchia”. Ha quindi chiesto di “non metterli alla gogna. Quando c’è un problema, su decine di migliaia di arresti, la giustizia se ne occupa con rapidità e (gli agenti, ndr) avranno modo di difendersi” in tribunale. Le Pen si chiede infine se questo “possa giustificare le sommosse a cui si è assistito da allora. La risposta è no”. Nel pomeriggio, la candidata del Front National ha visitato i commissariati di Savigny, Athis-Mons e Jusivy ricordando il suo progetto presidenziale di “riarmare la polizia”, sia “moralmente” sia dal punto di vista degli “effettivi”. Ha poi insistito sulla necessità di un “grande piano di disarmo delle banlieue“.