ORA CI SONO LE PROVE: LUBITZ NON ERA IDONEO AL VOLO

“Per amor di Dio, apri la porta!”, e ancora “apri questa maledetta porta”. Sono queste le ultime parole del comandante della Germanwings registrate dalla scatola nera. Le prove che rivelano il tentativo disperato del capitano di riprendere il controllo dell’aereo per evitare la strage. Poi le urla dei passeggeri che avevano capito la situazione e il silenzio, lo schianto ha distrutto in mille pezzi l’aereo, così come le vite di quei 149 passeggeri diretti a Dusseldorf.

Dalle ultimi indagini è emerso che il certificato medico attuale “è stato rilasciato nel 2014 dal centro aeromedico della Deutsche Lufthansa AG di Monaco”. Lo ha riferito il Luftfahrtbundesamt (Lba), l’Istituto medico federale tedesco cui ieri la compagnia aerea della Germania ha rimandato la responsabilità sul caso dell’Airbus schiantato tra le Alpi francesi. Il ragazzo era stato inizialmente considerato “in parte non idoneo al volo”, ma ora la polizia è a lavoro per approfondire il caso.

Il giovane “aveva già perso il 30% della vista”, e a giugno avrebbe dovuto ripetere i controlli. Era certo che in questo modo gli avrebbero impedito di proseguire il lavoro. Una realtà che non era pronto ad accettare, volare era sempre stato il suo sogno e in pochi mesi a causa delle sue condizioni fisiche inconciliabili con il ruolo a cui era chiamato a rispondere, ha temuto di perdere tutto. Forse questo dettaglio inserito nel contesto di una depressione che già da tempo lo stava distruggendo, potrebbe spiegare il folle gesto.

Gli investigatori hanno trovato antidepressivi nell’appartamento di Andreas Lubitz, lo riferisce il quotidiano tedesco Die Welt am Sonntag. Quest’ultimo cita uno degli investigatori il quale ha detto che il 28enne soffriva di una “grave malattia psicosomatica” e la polizia ha trovato farmaci per curarla. La stessa fonte ha aggiunto che Andreas viveva “una grave depressione e sindrome da affaticamento”.

Una malattia latente ma riemersa in tutta la sua forza dopo una banale crisi di coppia, innescando in lui il desiderio di farla finita: “Un giorno – aveva confidato alla ex fidanzata – farò qualcosa che cambierà completamente il sistema, e tutti conosceranno il mio nome e se lo ricorderanno. Lo ha fatto – ha detto la ragazza – perché si è reso conto che a causa dei suoi problemi di salute il suo grande sogno di lavorare per Lufthansa, di un lavoro come capitano e come pilota di voli a lungo raggio sarebbe stato praticamente impossibile”.