ONU DENUNCIA: NEL 2014 RECORD DI PALESTINESI MORTI

Dati sconvolgenti arrivano dal rapporto “Fragmented lives” dell’Ufficio delle Nazioni Unite per il coordinamento degli affari umanitari (Ocha) diffuso a Gerusalemme, infatti il 2014 fa registrare il record nel numero delle “morti civili” dal 1967 nei Territori occupati palestinesi, compresa la Striscia di Gaza. Secondo il comunicato – che fa parte di una relazione annuale – “i civili palestinesi” continuano a essere soggetti “a minacce alle loro vite, salute fisica e libertà”.

“Il 2014 è stato un anno devastante per i palestinesi in questa zona”, ha detto James Rawley, coordinatore umanitario dei Territori stessi. A Gaza, 1milione e 800mila persone hanno provato sulla propria pelle l’escalation delle violenze, che ha fatto segnare oltre 1500 morti di civili palestinesi, compresi i più di 550 bambini. Inoltre, gli sfollati che sono rimasti senza una casa sono circa 100.000. Da parte israeliana invece, sono 5 i civili, incluso un bambino e guardie di sicurezza, che sono stati uccisi.

Da parte di Rawley sono emerse “serie preoccupazioni sulla condotta delle ostilità da parte sia delle forze israeliane, sia da protagonisti armati palestinesi”. Per questo la ricostruzione di Gaza è stata “lenta, ostacolata dal continuo blocco e mancanza di fondi”. Invece, per quanto riguarda la Cisgiordania, inclusa Gerusalemme est, ha aggiunto il coordinatore umanitario, che “le vittime legate al conflitto sono aumentate”, e inoltre sono stati 1215 – numero record – i palestinesi che sono stati spostati per la demolizione di case da parte delle autorità israeliane. Ci tiene infine a sottolineare che “continua inoltre l’attività edilizia israeliana nei Territori, in violazione della legge internazionale”.