Obama al Congresso: “Le donne guadagnino come gli uomini”

La parola d’ordine di Barack Obama, durante il consueto discorso sullo stato del’Unione, è stata “voltare pagina”. A partire da certi retaggi che l’America si porta dietro da troppo tempo, cioè quello di essere un Paese per ricchi e privo di qualsivoglia principio del Welfare State. Il Presidente vuole cambiare corso e ha lanciato una serie di appelli al Congresso, come quello per l’approvazione di una “legge che garantisca alle donne di essere pagate come gli uomini per fare lo stesso lavoro. È il 2015, è tempo di farlo”. Ma prima c’è da risolvere il problema degli stipendi minimi perché “Se veramente pensate di poter lavorare a tempo pieno e mantenere una famiglia contando su meno di 15mila dollari all’anno, provateci!”.

L’America, secondo il numero uno della Casa Bianca, si è messa dietro le spalle il periodo peggiore (“superata la crisi economica”) e può tornare a essere la potenza egemone del Pianeta. Per farlo, però, serve la collaborazione di tutti, maggioranza repubblicana compresa. Bisogna “lavorare insieme da subito”, cercando di far crescere gli Stati Uniti e di trovare un punto comune. Prima di lasciare la Casa Bianca Obama vuole che il Congresso adotti una serie di provvedimenti a sostegno della classe media: università pubbliche gratuite, una migliore istruzione per i bambini, assistenza dell’infanzia, più tasse ai ricchi e alle grande istituzioni finanziarie. “Questo significa aiutare questa gente ad avere assistenza all’infanzia, college, assistenza sanitaria e pensioni – ha detto il Presidente Usa – e il mio budget darà una risposta a ognuno di questi problemi, abbassando le tasse alle famiglie di lavoratori e portando migliaia di dollari nel loro portafoglio ogni anno”.

Un passaggio anche sulla politica estera e la questione Ucraina. Gli Stati Uniti sostengono “il principio che una nazione più grande non può opprimere quella più piccola” e lo dimostrano “opponendosi all’aggressione russa, sostenendo la democrazia ucraina e rassicurando i nostri alleati della Nato”, oggi l’America è “forte al fianco degli alleati”, mentre “la Russia è isolata, con la sua economia a pezzi”.