Nuovo stop al bando di Trump contro l’ingresso di musulmani negli Usa

Secondo schiaffo da parte della magistratura all’amministrazione Trump. La Corte d’Appello di Washington ha infatti respinto il ricorso urgente presentato ieri sera dal Dipartimento di Giustizia con cui si chiedeva l’annullamento del provvedimento emesso dal giudice James Robart. Una decisione che conferma, al momento, l’illegittimità del bando che vietava per 90 giorni l’ingresso negli Stati Uniti ai cittadini di sette paesi (Iran, Iraq, Libia, Somalia, Sudan, Yemen e Siria, in quest’ultimo caso a tempo indeterminato). La notizia è stata diffusa da Abc News. Il presidente Trump è furibondo. Già ieri in un tweet aveva scritto “L’opinione di questo cosiddetto giudice, che essenzialmente priva il nostro paese della legalità, è ridicola e verrà rovesciata”. Ora si attendono le contromosse dell’amministrazione dopo questa nuova sconfitta legale. Per ora il Dipartimento di Stato ha annullato la cancellazione dei visti di ingresso mentre il Dipartimento per la sicurezza interna non chiederà alle compagnie aeree di fermare i passeggeri dei sette paesi coinvolti provvisti di regolare visto.

La telefonata a Gentiloni

Intanto Trump ha telefonato al capo del governo italiano Gentiloni. In una nota, Palazzo Chigi fa sapere che al centro della telefonata ci sono stati “i rapporti bilaterali tra Italia e USA, uniti da una storica amicizia e collaborazione. Il premier ha ribadito con il presidente americano l’importanza fondamentale del ruolo della NATO e della collaborazione tra Europa e Stati Uniti per la pace e la stabilità, di fronte alle sfide e alle minacce per la comune sicurezza. In questo senso, Gentiloni e Trump hanno riaffermato l’impegno senza tregua nella lotta al terrorismo e al radicalismo e gli sforzi da rafforzare per la soluzione della crisi ucraina, per la pace in Medio Oriente, in Siria e, in particolare, nel Nord Africa. A questo proposito, il presidente del consiglio ha illustrato al presidente USA i termini del recente accordo tra Italia e Libia per la lotta contro il traffico di esseri umani e per politiche dell’accoglienza e della regolazione dei flussi migratori nel rispetto dei diritti umani e del diritto all’asilo”. Gentiloni e Trump si sono, infine, dati appuntamento a maggio a Taormina per il G7 a presidenza italiana.