NETANYAHU: IL NUCLEARE ALL’IRAN È UN PERICOLO PER L’UMANITÀ

I negoziati sul programma nucleare iraniano, che si stanno svolgendo oggi a Losanna, potrebbero approdare ad un risultato concreto. Il cosiddetto gruppo dei 5+1 – Stati Uniti, Francia Germania, Russia, Cina e Regno Unito – si è incontrato nel pomeriggio con il ministro degli Esteri iraniano Javad Zarif, per raggiungere un’intesa. In mattinata Zarif aveva già avuto un vis-à-vis con il Segretario di Stato americano John Kerry. A Losanna è arrivata ieri anche Federica Mogherini, Alto rappresentante della politica estera Ue, che ha spiegato alla stampa che i negoziati non sono mai stati così vicini a un accordo, ma che restano da risolvere alcune questioni critiche.

Benjamin Netanyahu, fresco della rielezione a Primo ministro israeliano, non ha mancato di manifestare prontamente i suoi timori. “Per come sta emergendo, questo accordo conferma tutte le nostre preoccupazioni e va anche oltre” ha dichiarato il Premier nel corso di un consiglio dei ministri diffuso dalla radio pubblica. Durante il vertice, Netanyahu ha inoltre sottolineato che l’avanzata in Yemen degli houti – i ribelli sciti che hanno conquistato anche la capitale Sanaa – è la riprova che la Repubblica Islamica iraniana sta cercando “di conquistare l’intero Medioriente” nel momento stesso in cui “muove verso la nuclearizzazione”. “L’asse Iran-Losanna-Yemen è molto pericoloso per l’intera umanità. E deve essere fermato” ha ribadito il Primo ministro.

Le paure di Netanyahu riguardano la possibilità che l’Iran costruisca una bomba atomica nonostante la promessa fatta dagli ayatollah di usare il nucleare solo per scopi pacifici e civili. Una promessa alla quale Israele non riesce a dare credito, sentendosi invece minacciato dalla possibile fabbricazione della bomba che incomberebbe sull’esistenza stessa del Paese come una spada di Damocle.

Il prossimo 31 marzo sarà l’ultima data utile per firmare l’accordo sul nucleare all’Iran. Contro tale possibilità, si era espresso anche l’Onu nel 2012 che denunciava la pericolosità per la sicurezza di Israele. Il ministro dell’Interno israeliano Gilad Erdan ha già annunciato che, in caso di accordo, Israele dovrà procedere obbligatoriamente a una “rivalutazione totale della sua politica della sicurezza”. Il ministro ha inoltre avvertito del rischio di un effetto domino potenzialmente devastante: non solo Israele, ma anche l’Arabia Saudita e altri Paesi della regione si sentirebbero minacciati dall’Iran e “potrebbero lanciarsi a loro volta nella corsa agli armamenti nucleari”.