NEPAL, CASTRAZIONE CHIMICA PER GLI STUPRATORI. LA SOCIETA’ SI RIBELLA

Metodi discutibili sono stati proposti da un comitato parlamentare in Nepal per controllare l’aumento degli stupri: promulgare una legge sulla castrazione chimica per i violentatori. Ranju Thakur, presidente del comitato, spiega che “i rapporti ufficiali registrano almeno 3-4 violenze sessuali al giorno” e sottolinea il dato inquietante che le vittime nel 70% dei casi hanno meno di 12 anni. “È davvero una vergogna far vedere che, tra le comunità internazionali, in Nepal le donne non sono al sicuro”, conclude. Per il momento la proposta incontra molte critiche, soprattutto da parte di leader religiosi, attivisti per i diritti umani e membri del governo.

Thakur evidenzia che la castrazione chimica “non solo renderebbe l’uomo sterile, ma ne controllerebbe anche lo stato emotivo. Quindi è utile sia come minaccia che come deterrente”. Il dott. Bharat Tiwari, un medico, spiega però che “la castrazione chimica non distrugge solo le emozioni della sfera sessuale, ma anche di altro tipo”. Il portavoce del governo, Minendra Rijal, ha dichiarato che l’esecutivo “dovrà ora valurare i pro e i contro di tale pratica”. Quel che è certo, ha aggiunto, “è che i minori stuprati sono troppi”.

Ma diversi attivisti per i diritti umani sostengono che nessuno ha il diritto di controllare la fertilità umana. “È una pratica disumana – afferma Anand Dhunganauna – e dovremmo pensare a pene alternative alla castrazione”. Anche i leader religiosi di tutte le fedi hanno suggerito al governo di ideare altre leggi o metodi per controllare gli stupri e creare un ambiente sicuro per donne e ragazze. “Sebbene la violenza sessuale sia un crime grave – sottolinea Bulanda Thapa, leader cristiano – la castrazione non è la misura appropriata per ridurre la sua incidenza”.

Comunque, solo nella scorsa settimana sono stati registrati in Nepal 60 stupri. In quasi il 50% dei casi si tratta di incesto, con un nonno o uno zio che violenta la nipote. Questo secondo i leader religiosi, indica la grave crisi spirituale che investe il Paese, sempre più avviato su una strada di corruzione e di immoralità.