NEL 2014 RECORD DI ATTACCHI TERRORISTICI IN SIRIA, IRAQ E NIGERIA

In un solo anno, nel 2014, almeno 33mila persone sono morte a causa di attacchi terroristici. Rispetto al 2013, inoltre, vi è stato un incremento nel numero delle vittime superiore all’80% e della frequenza degli scontri aumentati del 35%. A denunciare la strage, l’ultimo rapporto del Dipartimento di Stato americano che ha preso in esame tutti gli eventi legati a gruppi radicali dell’anno passato. Secondo i dati forniti, la maggioranza delle morti sono state provocate dalle barbarie dei gruppi fondamentalisti islamici quali l’Isis in Iraq e in Siria e Boko Haram in Nigeria. Il rapporto della diplomazia Usa evidenzia come il singolo episodio di violenza di maggiore entità sia stato quello relativo al massacro di 670 sciiti a Mosul, la seconda città irachena e la prima conquistata dall’Isis lo scorso giugno.

L’altra piaga legata al terrorismo di matrice islamica sono i rapimenti: nel 2014 sono state prese in ostaggio 9.400 persone, tre volte il numero dei rapiti nel 2013. Nel rapporto si evidenzia come la strategia dell’Isis comprenda l’eliminazione sistematica delle minoranze religiose dell’area – quali cristiani e yazidi – e l’uccisione del giornalisti occidentali. Il 2014 ha anche visto l’acuirsi della ferocia delle tecniche terroristiche, decapitazioni e crocifissioni usate come armi di uccisione di massa. Boko Haram, recentemente legatasi all’Isis, si è contraddistinta in omicidi di massa, lapidazioni e rapimenti di bambini nel nord est della Nigeria, nel Camerun settentrionale e nel sud-est del Niger. Il collasso post primavere arabe dei governi di Stati come Yemen, Siria, Libia, Nigeria e Iraq, sono la principale causa dell’ampliarsi dell’estremismo radicale.