Moon media fra Kim e Trump

Il vertice del 12 giugno con Donald Trump “ha stabilizzato la situazione politica nella regione coreana. Ci aspettiamo ulteriori risultati”. Lo ha detto Kim Jong-un durante la prima giornata di summit a Pyongyang con l'omologo sudcoreano Moon Jae-in. Il quale, da parte sua, ha auspicato “abbondanti risultati” dall'incontro che proseguirà domani con un nuovo round di colloqui, a cui seguirà un comunicato congiunto.

Summit

I due leader, in particolare, dovrebbero stringere un patto tra le Forze armate per ridurre le tensioni sul confine. “Spero che mostreremo a tutto il mondo i frutti della pace e della prosperità“, ha proseguito Moon. 
I leader delle due Coree hanno avuto la prima sessione di colloqui nel quartier generale del Partito dei Lavoratori nordcoreano, guidato dallo stesso Kim, sul cui esito il portavoce della casa Blu, l'ufficio presidenziale sudcoreano, Yoon Young-chan, aveva abbassato le aspettative. Ad affiancare Kim nei colloqui c'erano la sorella, Kim Yo-jong, e l'ex capo dello spionaggio militare di Pyongyang, Kim Yong-chol, mentre Moon era accompagnato dal Consigliere per la Sicurezza sud-coreano, Chung Eui-yong, e dal direttore del National Intelligence Service, Suh Hoon.

Accoglienza

Kim ha accolto Moon all'aeroporto di Pyongyang, davanti ad una folla di persone in abiti tradizionali, che sventolavano la bandiera della Corea unificata, con la penisola in blu su sfondo bianco, e la bandiera nordcoreana. Kim e Moon sono poi saliti a bordo della stessa auto e hanno raggiunto la Paekhwawon Guesthouse di Pyongyang, dove il leader nordcoreano ha fatto strada all'interlocutore di Seul, facendo mostra di umiltà per le condizioni economiche in cui versa la Corea del Nord. “Il presidente Moon”, ha detto Kim, “ha viaggiato in tutto il mondo, ma il nostro Paese èumile rispetto alle nazioni sviluppate. Ho aspettato a lungo la giornata di oggi. Lo standard di ospitalità potrà essere basso, ma mi auguro che lo possa accettare di cuore”, ha detto.

Lavori

Il summit si concluderà ufficialmente giovedì mattina ed è forse il più delicato dei tre avuti finora, per i risultati che punta a ottenere sia sul piano della riduzione della tensione, che sulla ripresa dei colloqui sulla denuclearizzazione della penisola, in fase di stallo, dopo l'annullamento del viaggio a Pyongyang del segretario di Stato Usa, Mike Pompeo, deciso da Trump. Moon si trova a Pyongyang in veste di “capo negoziatore” nel rapporto tra Stati Uniti e Corea del Nord, un compito che gli è stato dato dallo stesso Trump, secondo quanto riportano gli uomini dello staff del presidente sudcoreano. La Corea del Nord punta alla denuclearizzazione entro la fine del primo mandato presidenziale del presidente Usa, che scadrà nel gennaio 2021, anche se gli impegni fissati nel corso del summit del 12 giugno sono piuttosto generici riguardo alla “completa denuclearizzazione” del regime. Proprio poco prima di partire per Pyongyang, nella mattina di oggi, Moon aveva ribadito le proprie aspettative per i tre giorni di summit con Kim. “Se il dialogo tra Corea del Nord e Stati Uniti ripartirà, questa visita avrà avuto un grande significato”.