Midterm: Romney si candida in Utah

Mitt Romney, candidato alla presidenza nel 2012 e sconfitto da Barack Obama, correrà per il Senato. L'esponente repubblicano, tra i maggiori critici di Donald Trump all'interno del Grand Old Party, si candiderà nel suo Utah nelle elezioni di medio termine, in programma il prossimo 6 novembre. Voto in cui si rinnovano 33 seggi su 100 della Camera alta, oltre a tutti i 435 deputati della House of Representatives.

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“Correrò per il Senato degli Stati Uniti per servire il popolo dello Utah e portare i loro valori a Washington“, ha scritto su Twitter il 70enne. Romney, che come unica esperienza politica è stato governatore dal 2003 al 2007 in Massachusetts e non in Utah, ha buone chance di farcela. L'attuale seggio è detenuto da un altro repubblicano, Orrin Hatch, che ha annunciato a gennaio di non volersi ricandidare in polemica sempre contro la presidenza Trump.

Lo scontro con Trump

A conferma della sua posizione Romney ha aggiunto che “lo Utah ha sempre accolto bene gli immigranti legali da tutto il mondo mentre Washington invia ai migranti un messaggio di esclusione. E al Congresso dello Utah la gente si tratta con rispetto“. L'ostilità di Romney, peraltro, è scoppiata nel suo risentimento quando fu sottoposto alla selezione di Trump per la carica di segretario di Stato, che poi andò all'ex n.1 di Exxon-Mobil, Rex Tillerson, altra spina nel fianco – dal suo punto di vista – di Trump. 

Critiche

Romney è stato spesso accusato di B su questioni anche importanti. Sull'aborto, ad esempio, durante le elezioni per il Senato nel 1994, si dichiarò a favore della legge in vigore che, a suo dire, salvaguardava il “diritto” delle donne a scegliere. E questo nonostante fosse personalmente contrario all'interruzione volontaria di gravidanza. Negli anni ha cambiato posizione e, durante la campagna presidenziale del 2012, si definì pro-life, contrario al diritto all'aborto e favorevole a introdurre nuove norme in materia.