Maduro apre all'opposizione

Nicolas Maduro si è detto pronto a negoziare con l'opposizione venezuelana, che intende manifestare per convincere l'esercito a voltare le spalle al presidente socialista e riconoscere l'oppositore Juan Guaidò, presidente ad interim auto-proclamato.

Apertura

“Sono pronto a sedere al tavolo dei negoziati con l'opposizione, a parlare per il Venezuela, per la pace e il suo futuro”, ha detto il presidente socialista nel corso di un'intervista all'agenzia russa Ria Novosti. “Sarebbe molto bello organizzare le elezioni parlamentari prima, sarebbe una buona forma di discussione politica, una buona soluzione dal voto popolare” ha poi aggiunto. Di contro, “le elezioni presidenziali si sono svolte meno di un anno fa, 10 mesi fa”, ha detto. “Non accettiamo gli ultimatum di nessuno nel mondo, non accettiamo Le elezioni presidenziali si sono svolte in Venezuela e se gli imperialisti vogliono nuove elezioni, devono aspettare il 2025“.

Oppositore

Guaidò, sentito dal quotidiano tedesco Bild, ha invece chiesto “più sanzioni” da parte dell'Unione europea contro il regime venezuelano. “Siamo in una dittatura e ci deve essere pressione” ha detto, denunciato un regime “assolutamente corrotto“. “Abbiamo bisogno di più sanzioni da parte dell'Ue, come deciso dagli Stati Uniti”. Ieri il presidente della Corte suprema venezuelana, Maikel Moreno, ha vietato a Guaidò di lasciare “il Paese fino alla fine dell'inchiesta” preliminare. L'indagine era stata chiesta dal procuratore generale del Venezuela, Tarek Willam Saab, molto vicino Maduro. Gli Stati Uniti, da parte loro, hanno lanciato un nuovo monito al governo di Caracas. Via Twitter, il consigliere per la sicurezza nazionale di Donald Trump, John Bolton, ha annunciato “serie conseguenze” nei confronti di chi nuoccia a Guaidò.