La Caritas denuncia il bagno di sangue in Siria: Fermate la violenza”

Solidarietà

In quattro anni di conflitto la Caritas italiana ha contribuito a finanziare progetti umanitari per 2 milioni di euro in Siria, Libano, Turchia e Giordania, grazia anche al contributo dell’otto per mille concesso dalla Cei. Di questi fondi, 400.000 euro sono stati destinati ai piccoli siriani, tra le principali vittime della guerra. “Una catastrofe umanitaria – la definisce Caritas – la più grave al mondo. Record assoluto, in negativo, per numero di morti, sfollati, rifugiati, atrocità, distruzione. Dramma nel dramma, il coinvolgimento dei bambini: uccisi, usati, abusati. Una nuova strage di innocenti”.

Secondo quanto emerso dall’analisi effettuata dalla Caritas scesa direttamente in campo per aiutare le popolazioni colpite dal conflitto, la comunità internazionale ha sino ad ora fallito. Per questo l’organismo pastorale della Cei ha dichiarato che è inaccettabile l’impotenza delle autorità di fronte a questo dramma e ha lanciato un appello ai politici interessati affinché fermino queste violenze.

Tra i vari interventi dell’associazione caritatevole, risalta “un progetto pilota in Libano, per una serie di incontri di formazione e di attività pratiche in tutto il Paese, volti ad apprendere le tecniche di risoluzione pacifica dei conflitti, e destinato a giovani rifugiati siriani e libanesi”. L’intera rete Caritas, solo nel 2014, ha aiutato oltre 1,2 milioni di persone nei territori colpiti: “La solidarietà resta un dovere per tutti noi continueremo a tenere vivo questo sentimento presso le nostre comunità”.