Kushner e Ivanka all'inaugurazione dell'ambasciata Usa

Ci saranno anche Ivanka Trump e Jared Kushner alla cerimonia di apertura dell'ambasciata americana a Gerusalemme, in programma il 14 maggio. 

Cerimonia

All'inaugurazione organizzata dal premier Benjamin Netanyahu non sono stati invitati corpi diplomatici di altri Paesi. La delegazione Usa, di cui faranno parte anche il segretario al Tesoro, Steven Mnuchin, e il vice segretario di Stato, John Sullivan, partirà domani e rientrerà martedì. Un funzionario statunitense ha spiegato che inizialmente la sede nel consolato nel quartiere di Arnona, a Gerusalemme ovest, potrà ospitare l'ufficio dell'ambasciatore e un ristretto staff. David Friedman “nelle fasi iniziali, si dividerà tra Tel Aviv e Gerusalemme”, in quanto si ritiene che il processo di definitivo trasferimento sarà “pluriennale“. Un portavoce dell'ambasciata ha riferito che per l'ufficio consolare nel quartiere di Arnona, a Gerusalemme ovest, che ospiterà l'ambasciata a interim, sono stati eseguiti lavori per circa 400.000 dollari.

Situazione esplosiva

La cerimonia si svolgerà in un giorno simbolico, 14 maggio 2018, 70 anni esatti dopo la fondazione dello Stato di Israele. Ricorrenza che arriva in un momento critico per il Medio Oriente. Da una parte la prova di forza di Trump, che con il trasferimento nella Città Santa della rappresentanza diplomatica americana ha acceso la miccia delle proteste palestinesi a Gaza e in Cisgiordania. Dall'altra l'aggravarsi della crisi siriana, vissuta da Israele come una minaccia. Non solo per l'ormai scontato trionfo di Bashar Al Assad ma anche per il rafforzamento della presenza militare iraniana in Siria. Da lì i sempre più frequenti raid di Tel Aviv contro le postazioni di Teheran. Senza dimenticare la questione legata al nucleare iraniano dopo il ritiro degli Usa dall'accordo del 2015. “Spero di riuscire a fare un accordo con loro…un buon accordo, un accordo equo”, ha detto Trump durante un comizio in Indiana. “Non possiamo consentire loro di avere armi nucleari”, ha rimarcato dopo aver definito “disastroso” e “imbarazzante” l'accordo Jcpoa (Joint comprehensive plan of action).