Kim è ad Hanoi, la città è off-limits

Tutto pronto o quasi per il summit numero due fra Donald Trump e Kim Jong-un, con la capitale vietnamita Hanoi che si blinda per accogliere i due leader e ospitare il loro secondo round di colloqui bilaterali nel segno della collaborazione. Dopo Singapore, dove ha avuto luogo lo scorso giugno la prima tranche delle discussioni, ad Hanoi si dovrebbe assistere al punto sulla questione che più sta a cuore agli Stati Uniti, ovvero la completa denuclearizzazione di Pyongyang. Un argomento estremamente caldo e che, negli ultimi 8 mesi, ha vissuto di alti e bassi, fra gesti di apertura e non da parte di Kim, e accuse specifiche da Washington nei confronti del leader nordcoreano, tacciato a più riprese di non star facendo quanto stabilito nel documento comune.

Il viaggio di Kim

Kim è stato il primo ad arrivare ad Hanoi, varcando il confine dopo un viaggio di 2800 miglia via terra alle 8.15 locali, mettendo piede in Vietnam alla stazione ferroviaria di Dong Dang, nella provincia di Song. Ad accoglierlo, un ingente schieramento di Forze di sicurezza, con soldati vietnamiti e unità cinofile che pattugliavano la zona, mentre i cronisti riprendevano l'arrivo. Da Dong Dang, Kim pare abbia percorso le ultime 100 miglia in auto, viaggiando su strade già chiuse al traffico ordinario. Come accade praticamente sempre durante gli spostamenti del leader nordcoreano, i percorsi restano top-secret. Quello che si sa, è che Kim Jong-un ha dovuto compiere un viaggio ben più complesso di quello affrontato in aereo per recarsi a Singapore.

 

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Trump in arrivo

L'Air Force One presidenziale con a bordo Donald Trump arriverà in serata. Nel frattempo, il presidente degli Stati Uniti ha messo tacitamente in chiaro un paio di questioni, con un tweet nel quale spiega in modo piuttosto lusinghiero che “senza armi nucleari” la Corea del Nord “potrebbe diventare rapidamente una delle grandi potenze economiche in tutto il mondo. Per via della sua posizione e delle persone (e di lui), ha più potenziale per una crescita rapida di qualsiasi altra nazione”. Parole audaci, considerando che la Corea del Nord è uno dei Paesi con uno dei redditi pro capite più bassi del mondo. Va da sé che, prima di questo, dal suo incontro con Kim passerà buona parte dei futuri rapporti diplomatici fra i due Paesi.