ISTANBUL, PRIMO MAGGIO TRA GLI SCONTRI IN PIAZZA TAKSIM

Alta tensione a Istanbul a causa degli scontri tra i partecipanti alla manifestazione del primo maggio e la polizia. Gli agenti hanno lanciato gas lacrimogeni e usato cannoni ad acqua per disperdere centinaia di dimostranti che avevano iniziato a lanciare sassi contro le forze dell’ordine.

Le autorità avevano imposto, come ormai da tre anni, il divieto di marciare verso piazza Taksim, la celebre piazza simbolo nel cuore di Istanbul, attorno alla quale nacquero anni fa le rivolte di Gezi Park. I disordini si verificano da tre anni a margine del corteo per la festa del lavoro. Tutto è legato al rifiuto del governo di concedere la piazza ai manifestanti per poter commemorare le 36 vittime del 1977, morte in seguito a una sparatoria della polizia in piazza.

Il corteo si è concluso con 203 manifestanti fermati e 18 feriti. Le cifre sono state rese note dal governatore della città, Vali Sahin, dopo una giornata segnata da forti proteste, in particolare i cittadini hanno contestato una delle ultime leggi votate dal parlamento, secondo cui la polizia turca disporrebbe di poteri senza precedenti, fra cui quello di fare uso di armi da fuoco per reprimere le manifestazioni. A scaldare gli animi si è aggiunta inoltre la scadenza per le elezioni elettorali previste per il 7 giugno, data in cui il partito di Erdogan spera di raggiungere la maggioranza per poter mettere mano alla Costituzione.