Alla vigilia del trentottesimo anniversario dell'indipendenza dello Zimbabwe, il governo ha deciso di licenziare in tronco tutte le infermiere del servizio sanitario nazionale che stanno scioperando per chiedere il pagamento delle indennità e la reintroduzione scala salariale.
Il comunicato
Il vicepresidente Constantino Chiwenga ha rilasciato una dichiarazione nella quale accusa le infermiere di ignorare lo stanziamento da oltre 17 milioni di dollari zimbabwesi messo a disposizione del ministero della Salute per far fronte ai loro problemi. Pertanto, ha aggiunto, il rifiuto delle manifestanti di riprendere la propria attività dimostra che la “mobilitazione non ha nulla a che fare con i diritti dei lavoratori e con le loro condizioni ma è mossa da meri interessi politici”. Di conseguenza il governo ha deciso, nell'interesse dei pazienti e al fine di salvare vite umane, di “licenziare tutte le infermiere coinvolte con effetto immediato“. Chiwenga ha aggiunto che, per sopperire alla carenza di organico, il governo ha incaricato il Consiglio dei servizi sanitari di utilizzare lo stanziamento per assumere gli infermieri disoccupati e reinserire quelli in pensione.
La mobilitazione
Lo sciopero delle infermiere ha lasciato gli ospedali nuovamente senza personale dopo la mobilitazione dei giovani medici, durata un mese, e conclusasi il 2 aprile. La Zimbabwe Nurses Association (Zna, il sindacato di categoria), ha spiegato che i negoziatori del governo hanno fatto di tutto per scongiurare lo sciopero, assicurando che gli arretrati sarebbero stati pagati al più presto. Ma le infermiere sono andate avanti. “Hanno fatto tante promesse per troppo tempo – ha spiegato il segretario generale della Zna, Enoch Dongo – ma loro hanno deciso di continuare a scioperare sino a quando gli stipendi non verranno accreditati”.
In difficoltà
Il tutto avviene in una fase nella quale il presidente Emmerson Mnangagwa sta cercando di rilanciare l'economia prima delle elezioni di luglio, nelle quali dovrà vedersela con il giovane leader dell'opposizione Nelson Chamisa.