Trovate le aree coinvolte nella schizofrenia

Trovate nel cervello l'insieme delle aree coinvolte nelle distorsioni della percezione tipiche della schizofrenia. La scoperta, pubblicata sulla rivista scientifica specializzata “Neuroimage: Clinical”, è del Centro per i sistemi di neuroscienze e cognitivi (Cncs) dell'Istituto Italiano di Tecnologia (Iit) a Rovereto.

La ricerca italiana contraddice la teoria finora più accreditata, per la quale allucinazioni e alterazioni della percezione hanno origine nella corteccia frontale, l'area del cervello che controlla le funzioni cognitive elevate come il linguaggio e la programmazione di azioni.

Risonanza magnetica

Confrontando le immagini dell’attività del cervello rilevate con la tecnica della risonanza magnetica funzionale in 94 persone sane e in altrettante affette da schizofrenia si è invece rilevato che le aree della corteccia frontale non sono alterate, ma anzi avvengono alterazioni della percezione iniziale del segnale che si riverberano sulle funzioni cognitive superiori, alterandole. In tal modo si è osservato dove ha origine il malfunzionamento della comunicazione tra le aree della corteccia cerebrale (“frammentazione della connettività funzionale”).

“E' il primo passo per programmare terapie farmacologiche più mirate”, ha detto il coordinatore del gruppo di ricerca, Angelo Bifone, ripreso su Ansa.

La malattia

La schizofrenia è una psicosi cronica. Il termine fu coniato dallo psichiatra svizzero Eugen Bleuler nel 1908 e significa “scissione della mente”. Nonostante l'etimologia, la schizofrenia non implica di per sé alcuna “doppia personalità”. I sintomi più comuni infatti includono allucinazioni uditive, deliri paranoidi e pensieri o discorsi disorganizzati.

È accompagnata da un significativo deficit nella vita sociale e professionale, per tale motivo una maggiore efficacia dell cure – attualmente la base del trattamento è la somministrazione di un farmaco antipsicotico in grado di sopprime principalmente l'attività del recettore della dopamina – permetterebbe ai pazienti un considerevole salto di qualità.