Governo palestinese: “Entro un mese denunceremo i crimini di Israele”

Manca poco meno di un mese al giorno in cui i palestinesi denunceranno Israele per “crimini di guerra” davanti alla Corte penale internazionale. E’ quanto riferito da Muhammed Shtayyeh, un alto funzionario dell’Organizzazione per la liberazione della Palestina (Olp) che ha spiegato l’attuale situazione riguardo il delicato tema. Saranno due le principali questioni da presentare all’Aia: in primis l’operazione militare Protective Edge, letteralmente “Bordo protettivo”, anche se in ebraico e in arabo la denominazione è “scogliera forte”, con cui Israele ha attaccato la striscia di Gaza ed infine la attività di colonizzazione israeliane nei medesimi territori.

La Palestina ha sottoscritto lo scorso gennaio il Trattato di Roma che le consente l’accesso alla Corte penale internazionale, a partire dal primo aprile. In reazione Netanyahu ha congelato da due mesi il trasferimento a Ramallah di dazi doganali raccolti per l’Anp. Il mese di Marzo sarà dunque molto intenso: il primo passo è la riunione attesa in settimana della leadership dell’Olp per discutere sul futuro delle relazioni tra l’Autorità nazionale palestinese e Tel Aviv.

Il secondo passaggio riguarda le elezioni politiche del 17 marzo in Israle, riguardo alle quali il segretario di Stato statunitense John Kerry ha chiesto al presidente dell’Anp, Mohammed Abbas di astenersi da qualsiasi decisione “fatidica” sino al termine delle votazioni. La terza fase infine prevede la presentazione di un atto di accusa contro Israele proprio nel mese di Aprile. Le parole odierne di Shatyyeh non sono ancora state commentate dai leader di Tel Aviv, ma l’annunciato ricorso palestinese alla Cpi ha già suscitato nelle scorse settimane la collera del governo Netanyahu, il quale ha minacciato ritorsioni.