Gerusalemme, l’Unione Europea fa pressione su Israele

Gli ambasciatori di Italia, Francia, Germania, Gran Bretagna e Spagna hanno formalmente chiesto al Governo israeliano di valutare attentamente la situazione a Gerusalemme, esprimendo i loro dubbi riguardo alla decisione presa di demolire le case dei familiari degli autori palestinesi degli attentanti definendole “controproducenti”.  La notizia era stata anticipata dal quotidiano israeliano Haaretz e confermata all’Ansa dall’Ambasciata italiana.

Abbattere le abitazioni dei parenti degli attentatori è la decisione presa dal premier Benyamin Netanyahu . Gli ordini di demolizione,oramai abituali in casi del genere, sono stati emessi per le case dei due palestinesi, colpevoli dell’attentato nella sinagoga, situate nel rione Jabel Mukaber e per le abitazioni dove vivevano altri due attentatori.

Il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite ha esplicitamente condannato “l’esecrabile attacco terrorista” di martedì scorso, ma hanno anche espresso la loro preoccupazione riguardo l’aumento delle tensioni tra israeliani e palestinesi. I 15 Stati membri del Consiglio ha inoltre invitato “i responsabili israeliani e palestinesi a ridurre la tensione, respingere la violenza, evitare ogni provocazione e cercare un cammino verso la pace – ed hanno aggiunto – che gli Stati devono assicurarsi che le misure prese per combattere il terrorismo siano conformi agli obblighi inscritti nella legislazione internazionale”.

Intanto lo Shin Beth, il servizio di sicurezza di Israele, ha arrestato alcune persone – sospettate di essere parte di una cellula militare di Hamas – accusate di aver progettato un piano per uccidere il ministro degli esteri israeliano Avigdor Lieberman. Secondo le forze dell’ordine gli arrestati stavano raccogliendo informazioni sul percorso del convoglio del ministro e stavano cercando di procurarsi dei lanciarazzi.