GAZA, LA RICOSTRUZIONE NON DECOLLA. MANCANO I FONDI PROMESSI

A Gaza mancano i fondi per la ricostruzione. Sinora solo il 40% dei 3,5 miliardi di dollari promessi dalla Conferenza del Cairo, di un anno e mezzo fa, è stato consegnato. Lo ha reso noto la prima Conferenza sulla ricostruzione della Striscia svoltasi oggi a Ramallah in Cisgiordania sotto gli auspici del primo ministro dell’Autorità nazionale palestinese (Anp) Rami Hamdallah e a cui hanno partecipato i donatori internazionali, la Banca Mondiale, l’ambasciatrice norvegese Hans Jacob – la coordinatrice per la raccolta delle donazioni- l’inviato speciale dell’Onu per il processo di pace Nicolay Mladenov e i rappresentanti di Qatar e Kuwait. Hamdallah – che ha ringraziato la comunità internazionale – ha sottolineato che “è giunto il momento di non limitarsi alle denunce verbali contro Israele ma di prendere azioni concrete per proteggere la popolazione palestinese”.

Secondo i dati forniti la maggior parte delle 100.000 case danneggiate durante la guerra sarebbero state ricostruite ma 60.000 famiglie sono ancora senza un tetto e non si è ancora intervenuti sulle 6.000 abitazioni completamente distrutte. Per i 152 milioni di danni provocati al settore industriale (5000 attività) ne sarebbero arrivati 25, mentre per i 266 milioni di danni del settore agricolo solo 75. Il comparto energetico e quello idrico hanno mostrato segni di miglioramento ma la disponibilità di luce elettrica per gli abitanti della Striscia si limita alle 6/8 ore al giorno, mentre rimane pesantemente inquinata la falda acquifera e l’impianto centrale di desalinizzazione non è ancora entrato in funzione. Segnali positivi per quanto riguarda l’edilizia scolastica (35 milioni di danni), con circa l’80% degli edifici tornati agibili.

“La ricostruzione non deve limitarsi a riportare la situazione allo stato precedente alla guerra – ha detto Mladenov – ma deve essere il punto di partenza per la ricostruzione delle vite di 1.8 milioni di persone di Gaza”. Critiche da parte dell’Anp al funzionamento del meccanismo di ricostruzione concordato con Israele (Grm): secondo i dati della Banca Mondiale solo il 14% del materiale concordato è entrato all’interno della Striscia. “L’Italia sta facendo particolarmente bene – ha riferito il console generale italiano a Gerusalemme Davide La Cecilia – non solo i 18,7 milioni che avevamo promesso al Cairo sono stati consegnati, ma abbiamo accresciuto il nostro impegno fino a 25 milioni di cui fa parte una linea di credito di 15 milioni per la ricostruzione di case a Beit Hanoun e per la costruzione, quasi ultimata, del Palazzo Italia a Gaza City”.