Erdogan: “L’Ue? Aspettiamo da 53 anni, meglio il gruppo di Shangai”

“Sarebbe sbagliato intestardirsi a voler entrare nell’Ue, la Turchia potrebbe vagliare nuove opzioni, come entrare a far parte del patto di Shangai”. Il presidente turco Recep Tayyp Erdogan, di ritorno dall’Uzbekistan, ha risposto così alle domande dei giornalisti, affermando che l’ingresso nell’Europa “non può rappresentare una fissazione”.

Il presidente ha poi ricordato che l’aspirazione di Ankara a far parte dell’Unione Europea, risale al 1960. “Come è possibile rimanere in sala d’attesa 53 anni?” ha polemizzato Erdogan. Per il suo Paese, ha fatto capire, sarebbe meglio entrare nel gruppo di Shangai (Sco), un accordo a guida russo-cinese dai risvolti in ambito sia economico che di sicurezza, il quale comprende anche Tajikistan, Kyrgyzstan e Kazakistan, ma ha visto le proprie attività e interessi allargarsi a Pakistan, India e Uzbekistan. In bilico la posizione dell’Iran, rispetto a cui Erdogan ha dichiarato che “Putin sta valutando il da farsi”.

Non è la prima volta che Erdogan prospetta l’ingresso della Turchia nello Sco, una prospettiva presentata ogni volta che i negoziati con Bruxelles giungono a un punto morto. Erdogan ha ribadito che la Turchia “aspetterà fino alla fine dell’anno”, ma si è detto contrariato all’idea che siano state facilitate le procedure o aboliti i visti per i cittadini provenienti da Paesi del Sudamerica, “mentre i turchi sono ancora in attesa di una risposta”. Allo stesso tempo, il presidente ha ricordato che i 3 milioni di euro promessi dall’Europa, per la gestione della crisi dei rifugiati, non sono ancora stati consegnati.