Crisi siriana, Mosca: “I colloqui di Astana sono un passo verso Ginevra”

I colloqui di Astana sulla Siria sono stati “un successo” e hanno fornito “un significativo contributo” per le trattative di Ginevra, che “restano il percorso principale per cercare una soluzione” al conflitto in Siria: lo ha dichiarato il portavoce di Putin, Dmitri Peskov.

Nel corso di un intervento alla Duma il ministro russo degli Esteri, Serghiei Lavrov, ha ribadito che i negoziati appena conclusi “portano gli sforzi” per la pace “a un nuovo livello di qualità”. Il capo della diplomazia di Mosca ha quindi sottolineato che nel corso delle trattative “ha avuto luogo un contatto diretto del governo siriano con i gruppi armati dell’opposizione, cioè si sono trovati allo stesso tavolo, anche se non per tutto il giorno, rappresentanti delle parti che si affrontano con le armi in pugno”. Lavrov ha poi ribadito che la Russia sta “ampliando l’interazione con la Turchia, con l’Iran e con altre potenze regionali in modo da risolvere gli urgenti problemi della crisi siriana”.

Gli stessi concetti sono stati espressi da Vladimir Putin durante l’incontro con il re di Giordania, Abdullah II, andato in scena a Mosca. “Confidiamo molto nel fatto che i colloqui di Astana saranno una buona base per continuare il processo dei negoziati a Ginevra” ha detto. Il leader del Cremlino ha poi ringraziato il sovrano “per il suo sostegno al processo che è stato lanciato nella capitale del Kazakistan, Astana. Con i nostri sforzi congiunti il processo si sta sviluppando sulla base di una decisione molto importante, quella di cessare le ostilità, la tregua tra le forze governative e l’opposizione armata”.

Abdullah, da parte sua, ha riconosciuto “il ruolo cruciale della Russia nel risolvere il conflitto siriano e molte altre questioni regionali”. La Giordania, ha aggiunto, sostiene “pienamente l’iter per la soluzione del conflitto lanciato ad Astana e apprezziamo il ruolo della Russia e il suo coinvolgimento in questo processo”.

Anche la Turchia considera l’accordo sul prolungamento della tregua un “importante successo diplomatico”. Secondo il premier di Ankara, Binali Yildirim, si tratta di uno sviluppo che potrebbe aprire la strada a una soluzione politica nel Paese, coinvolgendo tutte le parti. “L’influenza della Turchia nella regione è aumentata”, ha aggiunto il capo del governo turco, spiegando che “il lavoro è cominciato” in preparazione dei nuovi colloqui mediati dall’Onu a Ginevra, previsti dal prossimo 8 febbraio.