Attacco suicida a Kabul vicino l’ambasciata Usa

Kabul

Un’autobomba vicino all’ambasciata degli Stati Uniti a Kabul, la capitale afgana, è esplosa stamattina uccidendo tre soldati della Nato. Il bomber “ha guidato la sua auto carica di esplosivo che fatto esplodere vicino ad un convoglio Nato, ferendo anche 13 civili afgani” ha dichiarato Mohammad Ayub Salangi, vice ministro degli interni afgano. “L’incidente – ha proseguito Salangi – è avvenuto intorno alle 08:20 ora locale a poche centinaia di metri anche dalla corte suprema afgana”. Secondo quanto rilasciato dall’US-International Security Assistance Force, tre soldati stranieri sono rimasti uccisi dalla deflagrazione, ma non sono state ancora rese pubbliche le loro nazionalità.

Il portavoce dei talebani Zabihullah Mujahed ha rivendicato la responsabilità dell’attacco, così come delle due operazioni terroristiche di ieri: un militare dell’ISAF (la Forza internazionale di assistenza alla sicurezza) ucciso da un terrorista con l’uniforme dell’esercito afghano e l’attacco, anche con mine magnetiche, alle autobotti per il carburante in un parcheggio. La International Security Assistance Force è una missione di supporto al governo dell’Afghanistan, che opera su risoluzione Onu, composta da una forza internazionale che ha il compito di sorvegliare la capitale Kabul dai Talebani e di proteggere il governo transitorio guidato da Hamid Karzai.

Gli Stati Uniti sono in attesa di firmare un patto di sicurezza con il prossimo presidente afgano che potrebbe aprire la strada alla possibilità, per le truppe statunitensi, di rimanere in Afghanistan anche dopo il 2014, data fissata per la fine della missione. Entrambi i candidati presidenziali, Ashraf Ghani Ahmadzai e Abdullah Abdullah, si sono impegnati a firmare l’accordo una volta vinte le elezioni.