Amman reagisce ai jihadisti, eseguita la condanna a morte di Sajida

Non si è fatta attendere la risposta della Giordania dopo la brutale uccisione del pilota Muath al-Kasasibah, bruciato vivo nella sua cella. Così Amman ha giustiziato la donna kamikaze arrestata nel 2005 e un altro terrorista, Ziad Karbouli, entrambi esponenti di al Qaeda.

Il re Abdallah non ha esitato a rispondere all’esecuzione del suo connazionale di cui è stata diffusa sul web la tragica morte. Sajida era ormai un simbolo per le forze dell’Isis, la donna infatti aveva ricoperto un ruolo importante negli attentati in cui dieci anni fa morirono almeno 60 persone.

Il sequestro del militare aveva attirato non poche critiche da parte dell’opinione pubblica che ha criticato le autorità di Amman di appoggiare la guerra al califfato in prima linea accanto agli Usa mettendo così in serio pericolo i cittadini giordani.

In seguito all’uccisione di Muath al-Kasasibah, il re Abdallah in visita negli Stati Uniti ha rinviato i suoi appuntamenti chiedendo agli Usa un sostegno di un miliardo di dollari per portare avanti la lotta contro l’Isis e per sostenere le spese di mantenimento dei profughi della Siria e dell’Iraq. Il portavoce del governo di Amman ha annunciato che “la Giordania farà tremare la terra” sotto lo Stato Islamico. Il presidente Obama in seguito al video che ha ripreso la morte del pilota, ha dichiarato una vera “brutalità” il gesto dell’Isis che “costringe a raddoppiare la nostra determinazione” per sconfiggere le forze dello Stato Islamico.