Aleppo, la Russia annuncia una nuova pausa umanitaria. I ribelli: “Sono menzogne”

Mosca ha annunciato una nuova “pausa umanitaria” ad Aleppo per il 4 novembre, dalle 9 alle 19 ora locale (8-18 in Italia). “Per evitare vittime inutili, su ordine del comandante in capo delle forze armate russe Vladimir Putin, il ministro della Difesa Serghiei Shoigu ha preso la decisione di introdurre ad Aleppo il 4 novembre dalle 9 del mattino alle 19 una pausa umanitaria. Questa decisione è stata concordata con le autorità della repubblica araba siriana”. Lo ha detto il capo di Stato maggiore russo Valeri Gherasimov.

La proposta russa non trova, però, il consenso del frastagliato fronte dei ribelli. Un portavoce di uno dei principali gruppi ha respinto come una trovata mediatica “ad uso dell’opinione pubblica” la nuova tregua umanitaria. L’annuncio di Mosca “non è serio” e “non ci riguarda”, ha detto Yasser al Yussef, del gruppo Nour al Din al Zenki, all’agenzia Ap. Il leader ribelle ha affermato che le parole di Putin non riflettono la realtà sul terreno e ha chiesto “una commissione internazionale di inchiesta per far luce sulle menzogne russe”.

Da parte sua Gherasimov ha spiegato che i “terroristi” ad Aleppo “non hanno avuto successo” nei loro “tentativi di sfondare il blocco della città”, “hanno subito gravi perdite nelle loro file” e “hanno perso armi e mezzi militari”. Il capo di Stato maggiore russo ha rivolto poi un appello a “tutti i leader delle formazioni armate” affinché mettano fine “alle azioni belliche” ed escano “da Aleppo con le armi” attraverso i due corridoi a loro destinati, uno aperto verso il confine turco-siriano e l’altro verso Idlib.

Secondo l’agenzia russa Tass, fra l’altro, i miliziani avrebbero fissato in 150.000 lire siriane, circa 300 dollari, il prezzo da pagare affinché loro consentano a un civile di età inferiore ai 14 anni o superiore ai 55 di lasciare Aleppo attraverso i corridoi umanitari.