Gerusalemme, Di Maio incontra il Custode di Terra Santa e visita il Santo Sepolcro

"Una preghiera per tutta l'umanità. Dio salvi i popoli da questa pandemia" è il messaggio lasciato da Di Maio al Muro del Pianto

Il ministro Luigi di Maio in visita in Israele

Prosegue la visita del ministro degli Esteri Luigi Di Maio in Israele. Il ministro ha incontrato stamane a Gerusalemme il Custode di Terra Santa, padre Francesco Patton ed il Nunzio apostolico, monsignor Leopoldo Girelli.

Tra i temi trattati – secondo quanto si apprende da fonti ecclesiastiche – la situazione nella Regione, compresa quella in Libano e in Siria. Con il ministro viaggiano tre ambasciatori: Elisabetta Belloni, segretario generale della Farnesina, Sebastiano Cardi, direttore generale per gli Affari politici e di sicurezza, e il capo di gabinetto Ettore Francesco Sequi.

Il programma di oggi

Subito dopo il dialogo con i due sacerdoti, Di Maio – al suo secondo giorno di viaggio in Israele – ha visitato il Santo Sepolcro. “Una preghiera per tutta l’umanità. Dio salvi i popoli da questa pandemia”: è il messaggio contenuto nel biglietto che il ministro degli Esteri ha lasciato al Muro del pianto subito dopo il Santo Sepolcro.

In giornata è prevista una visita alla Città vecchia di Gerusalemme, compreso lo storico Muro del Pianto.

Previsto anche un incontro con Nickolay Mladenov, coordinatore speciale delle Nazioni Unite per il processo di pace in Medio Oriente. Il ministro poi andrà a Ramallah – in Cisgiordania – per incontrare l’omologo palestinese agli esteri, Riad al-Malki ed il premier Mohammed Shtayeh.

Giovedì

Nel suo primo giorni di visita, Di Maio ha incontrato il suo omologo Gabi Ashkenazi, con il quale ha firmato un Protocollo di collaborazione in campo culturale e scientifico. Dopo una visita allo Yad Vashem, l’Ente nazionale per la Memoria della Shoah, ha incontrato il presidente israeliano Reuven Rivlin, il premier Benjamin Netanyahu, il premier “aggiunto” e ministro della Difesa Benny Gantz e il capo dell’opposizione Yair Lapid.

Accordi di pace

Centrale nell’agenda del ministro Di Maio è la pace in Medio Oriente. Intervistato alcune settimane fa da Formiche.net, il ministro Di Maio aveva definito l’annuncio del riconoscimento di Israele da parte di Bahrein, Emirati Arabi Uniti e Sudan “un importante sviluppo” per gli equilibri del Medio Oriente.

“L’Italia – ha detto Di Maio – ha sempre mantenuto una posizione equilibrata e dialogante con il mondo arabo e con Israele, cosa che ci ha permesso di guadagnare una credibilità e una autorevolezza, che ci consentono oggi di sostenere la causa della distensione e del rilancio di relazioni positive fra i Paesi della regione”.

L’impegno assunto da Israele di sospendere le annessioni “disinnesca una possibile minaccia per il processo di pace e la soluzione dei due Stati”. Auspicando un sospensione “permanente” e una ripresa dei negoziati tra le parti, Di Maio aveva inoltre promesso l’impegno dell’Italia, insieme all’Unione europea, “per facilitare un rilancio del dialogo tra palestinesi e israeliani”.