Su Twitter parte la campagna per salvare il Battistero di Firenze

Lodevole iniziativa di Radio Firenze che ha lanciato l’hashtag #saveBattistero su Twitter per salvare il capolavoro fiorentino. L’idea è nata dopo l’allarme lanciato dal presidente dell’Opera del Duomo Franco Lucchesi in merito allo stato di salute del Battistero di Firenze. “Non possiamo lasciare cader nel vuoto la richiesta di aiuto che arriva dall’Opera – spiegano a Radio Firenze – su uno dei monumenti che rappresentano la nostra città in tutto il mondo. Ci auguriamo che la nostra campagna di sensibilizzazione possa diventare ‘virale’ nel più breve tempo possibile. Per questo motivo – proseguono – intendiamo coinvolgere attraverso Twitter personaggi nazionali e internazionali sperando di raccogliere una risposta e una conseguente mobilitazione per salvare una delle più importanti opere del nostro patrimonio”. Il sito dell’emittente fiorentina ha ricevuto, nelle poche ore dal lancio dell’hashtag, numerosi tweet di approvazione come quello di #ItalianSelfie che scrive: “L’arte degli italiani sta nella bellezza (K. Gibran) Salviamola!”.

L’Sos lanciato dal presidente Lucchesi riguarda la manutenzione dei marmi che rivestono il Battistero. “Le pessime condizioni – spiega Lucchiesi – non sono solo conseguenza dell’inquinamento delle auto come si pensava e che ora non ci sono più, ma di prodotti biologici esterni, dell’aria, che aggrediscono il marmo e che è difficilissimo togliere”. Per trovare i fondi necessari l’Opera del Duomo si era rivolta a 40 imprenditori che però hanno dato forfait: “Abbiamo avuto solo due risposte positive e mezzo. Due hanno detto di no. Dal resto solo silenzio. Gli imprenditori fiorentini, per un verso o per un altro, hanno un debito di riconoscenza verso Firenze e verso un patrimonio su cui le loro attività fanno riferimento. Se dobbiamo misurare lo stato di sensibilità dalle risposte che abbiamo avuto – conclude il presidente – non è molto confortante”. Ben vengano perciò le iniziative – come quella di Radio Firenze – che puntano a una maggiore sensibilizzazione sulla necessità dei restauri in tempi di crisi, problematica purtroppo comune a molte delle opere d’arte che fanno grande il Bel Paese.