Covid Italia, Rezza “siamo ancora nella fase 1”

Mentre continuano i controlli nelle Rsa, a Rimini muore il medico-diacono, padre di 10 figli

“É evidente che dobbiamo prepararci alla riapertura, dobbiamo studiarne bene tempi e modi ma c’è troppa pressione, si parla troppo di ‘fase 2’: ancora ieri ci sono stati più di 500 morti e i casi totali sono ancora tanti. Siamo ancora nella fase 1, non bisogna dimenticarlo”. Mentre con questo parole Giovanni Rezza, direttore del Dipartimento malattie infettive dell’Istituto Superiore della Sanità, ricorda a tutti che l’Italia è ancora nella fase 1, interviene il vice ministro della Salute Pierpaolo Sileri che esclude ogni ipotesi commissariamento della sanità lombarda.

Sileri sulle Rsa

Nel frattempo continua la bufera sulle Rsa della Lombardia, ma Sileri chiarisce come i problemi sulla case di riposo assistite per anziani ci sia o sempre stati. “Oggi il mondo delle Rsa è venuto, tristemente, alla ribalta. Attenzione: non è tutto da buttare, anzi, molte lavorano con grande dedizione e professionalità. In questo momento è necessario riflettere su queste Istituzioni potenziando anche modelli altri, che già operano per legge, e sono risultati essere estremamente efficaci” commenta su facebook il viceministro. “Il budget di salute è un modello di riconversione della spesa Sanitaria ordinaria, che crea percorsi di capacitazione e di restituzione della dignità di vita delle persone fragili – prosegue l’esponente M5S -. Lavora sul rafforzamento dei determinanti della Salute individuati dall’Oms, privilegiando una dimensione di residenzialità a carattere familiare all’interno di contesti comunitari. Micro strutture che sono inserite nei territori, che non isolano i fragili ma li rendono partecipi della società civile, strutture che permettono un continuo e costante contatto e rapporto con i familiari attraverso percorsi condivisi. Il budget di salute non è quindi semplicemente un’alternativa ma una rivoluzione del pensiero, che pone al centro le persone fragili che non sono numeri di bilancio, non sono rette da pagare o peggio costi, ma sono persone, sono i nostri anziani, sono i più fragili. Nella cura e l’assistenza delle persone fragili, costruiamo una società forte“. “Il budget di salute è nato nei territori della provincia di Caserta, quelli più martoriati dalla camorra, proprio come riscatto delle persone e delle comunità – scrive Sileri -. Esperienze sociale, socio sanitarie che hanno dimostrato la loro grande valenza. Immaginiamo che il virus avesse attaccato una micro struttura cooperativa, non avrebbe provocato la morte di decine di persone. Perché non si può più immaginare centinaia di persone ammassate, ma gli anziani devono essere diffusi sul territorio, perché fanno bene alle comunità. Non devono essere isolati quando vengono presi in cura, ma vivere con la comunità. Se li riteniamo un valore, bene questo valore deve essere messo in rilievo”. “Questo è il momento per fare questo deciso passo in avanti – conclude – e promuovere la legge depositata alla Camera dei Deputati per il budget di salute a livello nazionale”.

I controlli nelle Rsa di Milano

Proprio ieri la Guardia di finanza ha fatto sequestri di atti nella sede della Regione a Milano nell’ambito dell’inchiesta che vede al centro il Pio Albergo Trivulzio e altre Rsa milanesi per la gestione di ospiti anziani e pazienti nell’emergenza covid. L’attività punta a raccogliere atti e altro materiale sulle direttive che l’amministrazione regionale e l’assessorato al Welfare hanno dato al Pat e alle Rsa sulla gestione degli anziani e dei pazienti. Ispezioni dei Nas in 600 strutture in tutta Italia: il 17% è irregolare. E arrivano le annotazioni dell’Oms: ‘il massacro nelle Rsa deve essere un’occasione da non disperdere per ripensare ad assistenza e cura. L’Oms chiede al governo cosa è successo e come mai’, diceil vicedirettore Ranieri Guerra. Sui nuovi contagi il viceministro aggiunge che “i nuovi contagiati sono principalmente i giovani”.  

I dati in Italia

Complessivamente 105.418 i malati di coronavirus in Italia, con un incremento di 1.127 sul giorno precedente. Ma sono in discesa i morti, 578 rispetto ai 602 di 24 ore prima. 38.092 i guariti, 962 in più. Calano i nuovi casi e le terapie intensive. I prefetti potranno chiedere la collaborazione delle Asl ed avvalersi di Ispettori del lavoro per controllare l’osservanza delle precauzioni per la sicurezza dei luoghi di lavoro e adeguati livelli di protezione dei lavoratori. Lo indica una circolare del Viminale che ricorda anche l’obbligo di rispettare precauzioni nei negozi, con ingressi dilazionati.

Ripresa delle attività in Lombardia il 4 maggio

La Lombardia chiede al governo di dare il via libera alle attività produttive dal 4 maggio, nel rispetto di quattro condizioni: distanza di un metro tra le persone, obbligo di mascherina per tutti, obbligo di smart working per le attività che lo possono prevedere e test sierologici, che inizieranno dal 21 aprile. “Un errore” per il viceministro al Mise Stefano
Buffagni. “Andare in ordine sparso – sostiene – rischia di alimentare confusione nei cittadini e nelle imprese”. Ma Fontana chiarisce: “Non parliamo di attività produttive, di competenza del governo centrale, ma delle attività ordinarie”.

Test di immunità per 150mila italiani

Parte la procedura per i test sierologici che dovrebbero consentire di individuare i potenziali ‘immunizzati’ dal coronavirus. Il commissario Domenico Arcuri ha avuto dal governo l’incarico di avviare la procedura pubblica per la ricerca e l’acquisto dei test che saranno somministrati ad un campione di 150mila persone. Sembra ormai scontato che anche l’Italia si doterà di un’app per il tracciamento in funzione anti-contagio. La Ue raccomanda che sia solo su base volontaria.

Muore il medico-diacono, padre di famiglia

A Coriano, è deceduto il medico di famiglia e diacono Maurizio Bertaccini, dopo avere lottato per settimane contro il coronavirus. Bertaccini è il primo dottore riminese a morire di Covid-19. Dopo giorni di ricovero in terapia intensiva, sabato le sue condizioni sono peggiorate al punto da condurlo alla morte. Il virus ha fatto la sua comparsa il 18 marzo e il 24 marzo è stato necessario il ricovero all’ospedale “Infermi”. Tre giorni dopo è stata necessaria la respirazione meccanica fino al tragico epilogo di martedì. Nato a Savignano nel 1952, Bertaccini lascia la moglie Maria, sposata 41 anni fa, e dieci figli, di cui sei naturali, un figlio adottivo e tre in affido. “Maurizio è volato al Padre tra le braccia amorose della mamma del Cielo”, queste le parole della moglie Maria.