Altri 70 morti in Italia per coronavirus. In totale le vittime dall’inizio dell’emergenza sono 33.142, secondo i dati diffusi dalla Protezione Civile. Il numero complessivo dei dimessi e guariti dal coronavirus sale invece a 150.604. In terapia intensiva sono ricoverate 489 persone: per la prima volta dal 6 marzo, si scende sotto la soglia di 500.
Spostamenti tra Regioni, o subito tutto aperto o rinvio
L’ipotesi più accreditata per gli spostamenti tra le Regioni è che si opti o per l’apertura generalizzata dal 3 giugno oppure per un rinvio. Insomma, le regole dovrebbero essere le stesse per tutti e non, come si pensava in un primo momento, una riapertura a macchia di leopardo in base al tasso di contagio territoriale. Il rinvio di una settimana sarà probabilmente preso in considerazione se i dati dei prossimi giorni sul contagio non saranno positivi.
Emilia-Romagna, Bonaccini: “Contrario ai passaporti sanitari”
“Sono totalmente contrario ai passaporti sanitari tra Regioni: non si capisce chi dovrebbe farli e in che modo. Bisogna lavorare tutti insieme, siamo un unico Paese e bisogna evitare accuse e controaccuse. Tra oggi e domani, comunque, si dovrà decidere con il governo se si potrà circolare dal 3 in tutta Italia e mi auguro possa accadere”. Lo ha detto il governatore dell’Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini, che è anche presidente della Conferenza delle Regioni. “Possiamo individuare un’Italia a tre velocità ma in tutte le regioni c’è un decremento. Il virus è ancora presente, i comportamenti adottati sono la misura più efficace per ridurre la contaminazione”. Lo ha detto Silvio Brusaferro, presidente dell’Iss, in audizione alla Camera.
Scuola, da distanziamento a mascherina: le indicazioni Cts
“A questo documento si unirà quello del Comitato di esperti del Ministero dell’Istruzione che offrirà spunti che guardano alla ripresa di settembre, ma anche oltre: l’uscita da questa emergenza, come abbiamo sempre detto, deve diventare una straordinaria spinta per migliorare il sistema di Istruzione e per promuovere l’innovazione didattica”. “Dal Comitato tecnico-scientifico arriva un contributo importante per riaprire le nostre scuole in sicurezza. A questo obiettivo il Governo dedicherà ogni energia” prosegue il Ministro della Salute, Roberto Speranza. “Quello fatto per la scuola è stato un lavoro impegnativo, che ha l’obiettivo di conciliare il contenimento del rischio di contagio con il recupero della normale attività per studenti e lavoratori del mondo dell’Istruzione. Sarà importante, nelle prossime settimane, mantenere cautela e responsabilità nei comportamenti da parte di tutti per poter garantire il rientro nelle classi a settembre”, chiude Agostino Miozzo, coordinatore del Comitato tecnico-scientifico.
Come si potrebbe tornare a scuola
Il consumo del pasto a scuola va assolutamente preservato, spiega il documento, ma sempre garantendo il distanziamento attraverso la gestione degli spazi, dei tempi (turni) di fruizione e, in forma residuale, anche attraverso l’eventuale fornitura del pasto in ‘lunch box’ per il consumo in classe.
Andranno limitati gli assembramenti nelle aree comuni. Saranno valorizzati gli spazi esterni per lo svolgimento della ricreazione, delle attività motorie o per programmate attività didattiche.
La presenza dei genitori nei locali della scuola dovrà essere ridotta al minimo. Sempre per evitare il rischio assembramento, saranno privilegiati tutti i possibili accorgimenti organizzativi per differenziare l’ingresso e l’uscita delle studentesse e degli studenti, attraverso lo scaglionamento orario o rendendo disponibili tutte le vie di accesso dell’edificio scolastico.
All’ingresso della scuola non sarà necessaria la rilevazione della temperatura corporea. Ma chiunque avrà una sintomatologia respiratoria o temperatura superiore a 37,5° dovrà restare a casa. Sarà importante rispettare, da parte di tutti, questa regola, per ridurre le possibilità di contagio. Ciascuna realtà scolastica procederà ad una mappatura e riorganizzazione dei propri spazi in rapporto al numero di alunni e alla consistenza del personale con l’obiettivo di garantire quanto più possibile la didattica in presenza, anche avvalendosi di spazi in più grazie a collaborazioni con i territori e gli Enti locali. Prima della riapertura della scuola sarà prevista una pulizia approfondita di tutti gli spazi. Le pulizie, poi, dovranno essere effettuate quotidianamente. Saranno resi disponibili dispenser con prodotti igienizzanti in più punti della scuola. Sarà necessario indossare la mascherina. Gli alunni sopra i 6 anni dovranno portarla per tutto il periodo di permanenza nei locali scolastici, fatte salve le dovute eccezioni, ad esempio quando si fa attività fisica, durante il pasto o le interrogazioni, come già accadrà per gli Esami di Stato del II ciclo.
Campania e Puglia dicono di nuovo sì
Le regole pugliesi prevedono ospiti, testimoni e fotografi con la mascherina, mentre gli sposi possono farne a meno durante la cerimonia, tenendosi a due metri di stanza dal celebrante e dopo essere stati tutti sottoposti a misurazione della temperatura e igienizzazione delle mani. Dovranno essere inoltre riorganizzati gli spazi per assicurare il mantenimento della distanza tra i partecipanti garantendo nella disposizione dei posti a sedere, il rispetto della distanza interpersonale di almeno un metro e mezzo e se la distanza dal celebrante non potrà essere assicurata, la postazione dedicata al rito potrà essere dotata di divisori in plexiglass. L’amore al tempo del covid19 funziona così, ma la ripartenza è giudicata lenta e gli operatori fanno pressione sulle istituzioni. Ieri il governatore campano Vincenzo De Luca ha tenuto una riunione con i rappresentanti del settore wedding assicurando che lavorerà per arrivare a una ripresa, con le necessarie prescrizioni, nella prossima metà del mese di giugno. “Serve subito un protocollo – avverte però Stefano Sgueglia, leader di Assocastelli, l’associazione delle dimore storiche ma anche alberghi dediti alle nozze – il 15 giugno è tardi, per organizzare un matrimonio ci vuole almeno un mese. Noi siamo già pronti con il distanziamento dei tavoli e possiamo dividere in due giorni i matrimoni affollati: se hai 200 ospiti farai un giorno la cerimonia con 100 parenti e il giorno dopo con 100 amici”. Gli organizzatori di matrimoni chiedono anche alle autorità religiose di autorizzare le nozze in chiesa di domenica, per smaltire l’arretrato. La Conferenza episcopale campana, intanto, ha dato oggi il via libera a matrimoni e battesimi in chiesa, con un numero limitato di partecipanti, ma ancora nessuno ha detto “sì” davanti al sacerdote dopo il covid19.