Covid Italia: oggi si riaprono palestre, piscine e circoli sportivi

Da Nord a Sud riprende la movida ed è allarme per i sindaci

Intanto lunedì è il D-Day per la riapertura di palestre, piscine e circoli sportivi, che tornano a funzionare dopo quasi tre mesi di stop. Ma i limiti sono tanti: ad esempio negli sport che prevedono attività a stretto contatto con un’altra persona, pur non essendo sport di gruppo come la ginnastica ritmica, verranno evitati quegli esercizi. Molti limiti anche per il nuoto: non a caso parecchie piscine si prenderanno altri giorni prima di ricominciare al 100% e in sicurezza. In Lombardia, invece , le attività sportive resteranno chiuse fino al 31 maggio, mentre in Basilicata fino al 3 giugno. Per le strutture operative, sia in palestra che in piscina si entrerà con la mascherina e sarà obbligatorio disinfettarsi le mani all’ingresso e all’uscita. E’ prevista, ma non obbligatoria, la misurazione della temperatura con termo scanner per non far entrare chi ha più di 37,5 gradi. In ogni caso, all’ingresso i clienti dovranno firmare un’autocertificazione sulle proprie condizioni di salute (se hanno contratto il Covid, se hanno fatto la quarantena ecc) e i gestori delle attività conserveranno i dati per 14 giorni. In palestra saranno richieste scarpe ginniche “dedicate”. Per tutti, il mantra diventerà la prenotazione di corsi e lezioni, per evitare il più possibile gli assembramenti e gestire meglio i nuovi obblighi di legge. In particolare, le principali novità riguardano le distanze da tenere (almeno 2 metri quando si fanno esercizi in palestra, almeno 7 metri quadrati come superficie di acqua a persona nelle vasche, almeno 1 metro e mezzo per le persone sedute su sdraio e lettini se non sono conviventi); la disinfezione degli attrezzi dopo che ogni cliente li ha usati, altrimenti meglio non usarli (idem per galleggianti, sdraio e lettini in piscina).

I dati In Italia

Sono 50 le vittime del coronavirus nelle ultime 24 ore in Italia. I morti salgono così a 32.785. Sabato l’aumento complessivo era stato di 130 vittime. Il dato è stato reso noto dalla Protezione Civile.

Al via test sierologici per 150 mila

Capire quante persone in Italia hanno sviluppato gli anticorpi al Coronavirus, anche in assenza di sintomi, stimare dimensioni e estensione dell’infezione nella popolazione e descriverne la frequenza in relazione ad alcuni fattori quali sesso, età, regione di appartenenza, attività economica. Questo al fine di indirizzare politiche a livello nazionale o regionale e per modulare le misure di contenimento del contagio. Parte lunedì 25 maggio la vasta indagine epidemiologica su scala nazionale attraverso test sierologici su un campione di 150 mila persone distribuite in duemila comuni italiani. L’indagine è firmata ministero della Salute e Istat, in collaborazione con la Croce Rossa Italiana che con i suoi volontari arriverà alle persone scelte per la campionatura. L’adesione è volontaria e i test sono gratuiti.

Nessun decesso per Covid in Lombardia

Sarebbe la prima volta dall’inizio dell’epidemia a febbraio, ma l’assenza di questo dato potrebbe essere causato dalla mancata trasmissione dei numeri dalla rete ospedaliera e dalle anagrafi dei Comuni. É già capitato, in occasione di festività o fine settimane degli scorsi mesi, che i dati non fossero del tutto aggiornati e quelli mancanti siano stati aggiunti il giorno dopo. Per essere certi che si tratti di una così decisiva inversione di tendenza nel dato più lugubre e più lento a decrescere dell’epidemia in Lombardia, occorre quindi attendere, per sicurezza, i dati di questa sera.

Il trend del Lazio

Lazio, 20 nuovi casi, trend a 0,2%  – “Oggi registriamo un dato di 20 casi positivi nelle ultime 24 ore e un trend a 0,2%. Il numero dei guariti nelle ultime 24 ore è cresciuto di 24 unità”. Così l’assessore regionale alla Sanità, Alessio D’Amato. “Proseguono le attività per i test sierologici agli operatori sanitari e delle forze dell’ordine – aggiunge D’Amato – l’obiettivo è quello di testare, tracciare e trattare”. “I decessi sono stati 8 nelle ultime 24h, mentre continuano a crescere i guariti che sono arrivati a 3.374 totali e i tamponi totali eseguiti sono stati circa 234 mila” prosegue l’assessore.

In E-R 45 nuovi casi e 8 morti da sabato in Emilia

È di 45 nuovi contagiati (a fronte di 4.49 tamponi) e di otto morti il bilancio delle ultime 24 ore della lotta al Coronavirus in Emilia-Romagna. Secondo i dati diffusi dalla Regione, e aggiornati alle 12, ci sono due province, Ferrara e Rimini, dove non si sono registrati casi positivi. La maggioranza dei nuovi casi sono asintomatici, individuati grazie al test sierologico. Dall’inizio dell’epidemia si sono registrati 27.558 casi di positività, mentre i casi attivi sono scesi a 4.457, 113 in meno rispetto a ieri. I pazienti in terapia intensiva sono 83 (-1), i ricoverati negli altri reparti Covid 519 (-5). Gli otto decessi portano il totale a 4.055.

Azzerati contagi e decessi in Sardegna

Non si registrano nuove positività al virus Covid-19, i casi accertati in Sardegna dall’inizio dell’emergenza si attestano a 1.356. Invariati nelle ultime 24 ore anche i decessi: 129 in totale. È quanto rilevato dall’Unità di crisi regionale nell’ultimo aggiornamento. In totale nell’Isola sono stati eseguiti 50.796 test. I pazienti ricoverati in ospedale sono in tutto 54, di cui 3 in terapia intensiva, mentre 191 sono le persone in isolamento domiciliare. Il dato progressivo dei casi positivi comprende 902 pazienti guariti (+43 rispetto al dato precedente), più altri 80 guariti clinicamente. Sul territorio, dei 1.356 casi positivi complessivamente accertati, 249 sono stati registrati nella Città Metropolitana di Cagliari, 97 nel Sud Sardegna, 60 a Oristano, 79 a Nuoro, 871 a Sassari.

Riprende la movida notturna

Tutti fuori, da nord a sud. L’imperativo degli italiani, ragazzi e famiglie, amici e parenti, è stato quello di tornare a mordere la vita all’aria aperta. Al mare, in montagna – dove non sono mancati gli incidenti, con quattro vittime in Piemonte e Lombardia – di giorno e di notte, quando i luoghi della movida sono stati presi d’assalto dai giovani e gli assembramenti non sono mancati – a Napoli migliaia di persone si sono riversate sul lungomare fino alle quattro del mattino bloccando il traffico – tanto che i sindaci hanno già minacciato di essere pronti a nuove chiusure. Insomma, un vero ‘liberi tutti’, che le forze di polizia hanno monitorato da vicino, ma senza pugno di ferro. Il Viminale però avverte: non è finita, serve molta attenzione o tornerà la pandemia.

L’appello del Ministro dell’Interno

Un appello che il ministro Lamorgese rivolge soprattutto ai ragazzi: “Avere restituito la libertà di uscire può aver indotto a pensare che sia tutto superato, ma così non è. É opportuno lanciare un messaggio ai giovani: se dovesse tornare l’epidemia sarebbe un fallimento per il Paese. Supereremo questa emergenza solo se operiamo tutti con grande senso di responsabilità”. “Siamo ancora in una fase molto pericolosa”, aggiunge il viceministro Matteo Mauri. I governatori di Lombardia e Campania ribadiscono la linea della fermezza: “Chiedo ai sindaci – afferma Attilio Fontana – rigore per punire non i gestori dei locali, ma i clienti che dimostrano poco rispetto anche nei loro confronti”. “Lo Stato ha il dovere di imporre il rispetto delle regole e di garantire le norme di sicurezza”, tuona Vincenzo De Luca. Nel complesso, comunque, eccetto i casi del capoluogo campano e di Milano, che ha esagerato con aperitivi troppo affollati, o di Bergamo, Brescia e Perugia dove gli assembramenti hanno superato il limite del buon senso e delle regole, la maggior parte delle persone si è comportata con assennatezza e le multe sono state contenute.

“Liberi tutti” da Nord a Sud, l’allarme dei sindaci

Sulla riviera romagnola, anche se ancora si lavora per sistemare le spiagge, in tanti non hanno rinunciato a passeggiare in riva al mare a piedi nudi, prendendo il sole in ‘verticale’. A Rimini, capitale del divertimento estivo dove il virus ha picchiato duro, vigili e forze dell’ordine hanno avuto molto da fare a far distanziare i gruppi di ragazzi, anche senza mascherine, che affollavano di sera la Vecchia Pescheria, tradizionale luogo di ritrovo. Anche a Bari e nel foggiano c’è stato bisogno di interventi con sanzioni, e anche i locali sono stati controllati. Bella animata la movida triestina ma senza criticità, e di giorno c’è stato il ritorno ai tavoli dei caffè di Piazza Unità e lunghe le Rive. Controlli anche a Roma, con la chiusura di una piazza nel quartiere trendy di Monti, e poi famiglie e amici sono tornati a pranzare nei ristoranti di Fiumicino con soddisfazione degli esercenti che non pensavano in una ripresa così ‘vitale’ anche dal punto di vista dei coperti. Sempre a Roma e sul litorale si è anche registrato un boom di consumo di gelati artigianali: due milioni di coni e coppette. Gestione regolare della vita notturna a Cagliari dove nessuna contravvenzione è stata elevata, anche se il lavoro per i vigili non è mancato ma è stato solo un richiamo ad evitare eccessi. Poetto tutto esaurito, con i cagliaritani che sono stati sotto gli ombrelloni nel rispetto delle distanze, e la stessa cosa è avvenuta nelle altre spiagge vicine al capoluogo. Bene nelle Marche e in Veneto, per quanto riguarda il ritorno sui vasti arenili meta scelta per passeggiate e prime tintarelle, ma il governatore Luca Zaia ha avvertito che la linea dei conti si traccia giovedì prossimo, con i dati del contagio. A Verona c’è stata una certa dose di intemperanza e il sindaco Sboarina non l’ha presa bene, promette il pugno duro contro gli assembramenti e i vandalismi di chi ha lasciato le piazze piene di vetri rotti. Giornata di mare per i liguri, con i lidi a ingressi a turno, dove si preannuncia l’aiuto di steward per regolare il flusso delle persone. Molti piemontesi hanno invece scelto la strada delle montagne, per escursioni e piccole arrampicate con pranzo al sacco, e si sono formate lunghe code al casello di Bruere e sulla tangenziale di Torino verso l’imbocco della Val di Susa. Ancora bagni di mare ed euforia per i palermitani che anche questa domenica hanno riempito la spiaggia di Mondello.