Sull’ipotesi di ingressi degli studenti nelle scuole scaglionati ogni 15 minuti «ho letto le indiscrezioni e diciamo che non è proprio cosi e che gli scenari ufficiali usciranno, come ha detto bene il professor Bianchi, a giorni: saranno tre scenari a seconda dell’andamento della pandemia», conferma la viceministro dell’Istruzione e vice-presidente del Pd, Anna Ascani. E aggiunge: «Dopo di che un minimo di scaglionamento ci sarà perché è ovvio. Nei plessi così grandi si rischia di far entrare gli ultimi a ridosso dell’orario di uscita, ovviamente non sarà così. Quello che invece succederà, non si potrà uscire ed entrare tutti insieme. Perché se dobbiamo evitare l’assembramento all’interno delle classi, dobbiamo evitarli anche al momento dell’entrata e dell’uscita, altrimenti avremmo annullato ogni sforzo».
Negli oratori ci si organizza per l’estate
Intanto per le associazioni, i centri sportivi e gli oratori che organizzano l’estate dei bambini sono state definite le linee guida uscite dal tavolo formato dall’Anci, dai ministeri della Famiglia, Istruzione, Salute e dalla società italiana di pediatria (Sip). Il piano per la riapertura, a giugno, di nidi d’infanzia e centri estivi è ora all’esame del comitato tecnico scientifico e prevede una barriera sanitaria costituita da termoscanner, triage, certificati medici, postazioni per disinfettare le mani, con l’uso obbligatorio di mascherine a partire dai tre anni di età. I bambini saranno divisi in piccoli gruppi senza contatti tra loro e avranno sempre lo stesso educatore. Per garantire il distanziamento sociale (ed evitare che il virus si diffonda in caso di contagio all’interno di un gruppo) è previsto sistema a isole. «Le condizioni di salute dei bambini che accedono ai centri estivi dovranno essere valutate con il pediatra di base- stabiliscono le linee guida-. Per accedere ci vorrà il certificato medico. Dovranno essere previsti criteri di priorità nell’accesso ai servizi alle famiglie con maggiore difficoltà nella conciliazione tra cura e lavoro. Situazioni con entrambi i genitori lavoratori. Famiglie monoparentali. Incompatibilità del lavoro dei genitori con lo smart working. Condizioni di fragilità come la disabilità di un bambino o di un ragazzo». Ogni tre piccoli di età inferiore ai tre anni ci sarà un educatore. Un adulto ogni cinque bambini da 3 a 5 anni, uno ogni sette dai sei ai 10 anni.