Dopo 5 giorni di isolamento a seguito dell’eruzione del vulcano Hunga Tonga-Hunga Ha’apai e del successivo tsunami nel Pacifico meridionale, i primi aerei militari australiani e neozelandesi sono atterrati all’aeroporto dell’arcipelago di Tonga, la cui pista è stata ripulita dalla cenere che la ricopriva e che impediva fino a ieri l’atterraggio dei mezzi. Gli aerei – riporta TgCom24 – hanno trasportato aiuti per fronteggiare l’emergenza umanitaria e apparecchi di comunicazione al posto di quelli danneggiati.
“Questa assistenza aiuterà i nostri partner, il governo tongano, a soddisfare i bisogni della comunità tongana e a sostenere gli sforzi immediati di pulizia”, ha detto il ministro degli esteri australiano Marise Payne in un comunicato. “Molte case sono state distrutte e molte persone sfollate dallo tsunami”.
Anche il Giappone ha fatto sapere che invierà aiuti di emergenza, tra cui acqua potabile e attrezzature per la pulizia della cenere vulcanica. Due aerei Hercules e una nave da trasporto con due elicotteri CH-47 Chinook dovrebbero partire in giornata, ha riferito il ministero della Difesa. Il ministro della Difesa giapponese, Nobuo Kishi, ha poi detto ai giornalisti che il suo ministero “farà tutto il possibile per il popolo di Tonga colpito dal disastro”.
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