La vicenda di Kheira Hamrauoi: ciò che lo sport non è

Lo sport è la miglior metafora della vita, perché ogni situazione e ogni problema sono diversi l’uno dall’altro, come una partita

Pochi giorni fa è accaduto che Kheira Hamraoui, una giocatrice della compagine del Paris Saint Germain è stata aggredita a colpi di sprangate da una sua compagna, non che amica fuori dal campo. La questione dell’accaduto sembra riguardare gli interessi sportivi, le due infatti, si contendevano da tempo il posto da titolare nella formazione. È inevitabilmente una bruttissima pagina per lo sport, un quadro che sembra lasciar fuori tutti quelli che sono i valori di cui questo si fa portavoce e che riesce a emozionare milioni di persone.

Sebbene, direi per fortuna, lo sport non sia soltanto questo, purtroppo sono molteplici gli avvenimenti di questo genere nel modo dello sport, soprattutto negli ultimi anni. Questo sicuramente è strettamente legato all’importanza che quest’ultimo ha acquisito nella nostra società, che ormai si nutre di sport, e specialmente di calcio. Basti pensare alle dispute che si creano tra tifosi di due squadre rivali, che arrivano a distruggere monumenti, a calpestare le bandiere di un’altra nazione e a darsi appuntamento fuori dallo stadio per risolverla “alle vecchie maniere”.

Paralimpiadi esempio di inclusione

Infatti ci troviamo di fronte a uno scenario in cui lo sport non è più visto come tale, ma viene considerato parte integrante della cultura della società, e quindi molti valori che lo hanno da sempre caratterizzato, vengono meno. L’esempio lampante è proprio questo avvenimento, dove l’attaccamento alla maglia viene prima del senso di squadra, ormai ci si sente di appartenere più a una squadra che a un gruppo.

Per fortuna però lo sport è molto altro, anzi, direi tutt’altro. È infatti inclusione, basti vedere le paraolimpiadi, che permettono a persone non-dormodotate di gareggiare, in una condizione di uguaglianza; è ambizione, è un mezzo per crescere, non tanto fisicamente quanto più come persone.

Lo sport credo infatti che sia la miglior metafora della vita, perché ogni situazione e ogni problema sono diversi l’uno dall’altro, come una partita, e per tanto puoi vincere così come puoi perdere, ma non è detto che se perdi non puoi più vincere. Purtroppo però, cosi come nella vita, anche nello sport ci sono delle pagine che sarebbe meglio non leggere, ma non essendo cosi, bisogna prenderne atto e affrontarle per come sono.